«Ospitalità e gentilezza terrò lo Sri Lanka nel cuore»

Massimiliano Locanto è rientrato a Mira dopo 2350 km sui pedali nell’isola del tè «Un popolo straordinario. E’ stato il più bello tra tutti i miei viaggi»



In vent’anni ha girato il mondo con la sua bicicletta, ma l’ultimo viaggio in Sri Lanka gli ha preso il cuore. Massimiliano Locanto è tornato a Mira da pochi giorni, dopo averne trascorsi 38 sull’isola asiatica tra città e templi, spiagge e foreste, incontrando un popolo umile e curioso che lo ha accolto a braccia aperte, offrendo ospitalità e dividendo anche quel poco che magari aveva da mangiare. Un viaggio intenso, con diciannove tappe per un totale di oltre 2350 chilometri sui pedali. «Senza dubbio il viaggio più bello che abbia mai fatto» assicura Locanto, «per la socialità e la spiritualità delle persone che ho incontrato lungo il mio cammino. Essere solo e straniero in questo stupendo e meraviglioso Paese, non è stato un peso, perché mi hanno fatto sentire come fossi a casa. Un popolo che ci può insegnare l’arte della generosità, accompagnata da altruismo, fierezza e gentilezza, tutti aspetti che nelle persone occidentali poco alla volta stanno scomparendo. Mi hanno accolto come fossi uno di loro, sempre con un sorriso e la voglia di comunicare, di parlare di tutto senza nessun tabù». Nello Sri Lanka convivono varie religioni, senza contrasti dopo i problemi vissuti nei decenni scorsi. Un’isola che sa offrire panorami incredibili ed esperienze uniche. «È ancora un Paese poco conosciuto» prosegue il cicloturista mirese, «perché la maggior parte delle persone punta più verso l’India o il sudest asiatico. Ma lo Sri Lanka racchiude grandi ricchezze sotto il profilo di storia, cultura e bellezze naturali. Un luogo da visitare. Per fare qualche esempio di ciò che ho vissuto, se mi fermavo da qualche parte per una sosta, gli abitanti mi venivano incontro e invitavano a casa loro. Mi offrivano una ciotola di riso. Un giorno mi si è rotta la bicicletta, e mentre la stavo riparando a bordo strada, in tanti si sono offerti di aiutarmi senza chiedere nulla. Alzandomi avevo mal di schiena, e un signore è andato a casa a prendere della pomata e me l’ha spalmata per togliere i dolori. I pescatori mi regalavano il pesce, e chi vedeva la targhetta Italia sulla bicicletta mi invitava in casa a bere un caffè e mi raccontava le sue esperienze di lavoro fatte in passato da noi. Mi hanno perfino invitato a due matrimoni, cose incredibili. Sono partito da solo e mi sono ritrovato in mezzo alla gente come se ci conoscessimo da sempre. Un popolo di una grande apertura mentale».

Classe 1968, nel corso della sua esperienza da cicloturista estremo, Massimiliano Locanto ha messo assieme un gran numero di viaggi lunghissimi. Il primo nel 1997 con mille chilometri percorsi in Francia tra Parigi e i castelli della Loira. Nel 2000 da Rio de Janeiro è passato dal Brasile all'Argentina per raggiungere il Mato grosso ed Eldorado (2500 chilometri). Due anni dopo è stato protagonista in Vietnam con 1950 chilometri percorsi tra Hanoi e Ho Chi Min, l'ex Saigon. E poi di chilometri nel ha macinati 2.200 in Nuova Zelanda (2003), 2000 in Australia (2006), 1800 in Marocco (2011), e 2550 pedalando lungo le strade di Cuba. Ora l'avventura nello Sri Lanka, ma è certo che sta già pensando alla prossima avventura in giro per il mondo, per andare alla scoperta di popoli e Paesi che abbiano ancora molto da raccontare. Zaino sulle spalle, una bicicletta per compagna di viaggio e la voglia di scoprire, imparare e conoscere quanto di bello ci circonda. —



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