Nardin insegue il suo sogno A Sassari per la pallamano

Mira. Una passione da inseguire lungo tutta l’Italia. Giovanni Nardin, diciannovenne di Oriago di Mira, per rincorrere il suo sogno di giocare ad alti livelli a pallamano adesso è in Sardegna dopo essere partito da Mira, passato per Padova, stabilitosi per un anno a Fondi, nel Lazio, e adesso aver accettato di giocare a Sassari, neo promossa in A1. «Dopo Oriago sono andato a Fondi, vicino a Latina, per giocare in A1», racconta Nardin, «poi è arrivata la chiamata della Raimond Handball Sassari ed essendoci anche l’università ho accettato».
Senza nemmeno pensare alla distanza da casa. «Dopo lo scorso anno nel Lazio ho preso l’abitudine a vivere lontano da casa, di viaggiare per la pallamano e rimanere lontano dai miei. Prima di accettare di andare a Sassari mi sono sentito con l’allenatore della nazionale italiana Riccardo Trillini, per un consiglio. La Raimond è una società nuova, che a giugno dello scorso anno stava allestendo una formazione molto competitiva, e già in rosa c’erano nomi importanti. Essere chiamato subito appena aperto il mercato mi ha sorpreso e lusingato, e la serietà del progetto tecnico si vede adesso che siamo quinti dopo aver vinto nove delle ultime dieci partite. Mi sto trovando molto bene e ho già messo a segno 72 reti quando mancano ancora dieci partite alla fine del campionato, quasi quanto ho fatto a Fondi lo scorso anno, quando ho chiuso con 78 gol. Sto vivendo una stagione diversa rispetto al passato campionato. Forse lo scorso anno era la prima volta che vivevo lontano da casa, io comunque oggi ho un anno di esperienza in più… un insieme di fattori. Ma prima di tutto aver scelto Sassari passa soprattutto dalla mia passione per la pallamano, dalla volontà di continuare ad alti livelli». A1 e Nazionale due percorsi che per Nardin viaggiano parallelamente. «Anche questo ha influito nella scelta di andarsene lontano. Per continuare a rimanere nel giro della nazionale con cui ho conquistato l’accesso agli Europei under 20 di luglio a Bressanone. Magari mettermi in mostra in una competizione internazionale potrebbe aprirmi anche prospettive europee. Qui in Italia la pallamano non ha lo stesso seguito di Germania, Francia e Spagna. Una chiamata da una squadra qualsiasi di questi tornei non mi dispiacerebbe, un’altra occasione per far diventare la pallamano il mio vero lavoro». Esperienza europea peraltro che Nardin potrebbe già vivere se Sassari riuscisse a strappare il pass per le rassegne continentali. Ma in Sardegna non c’è solo l’handball. Sassari ha aperto le porte a questo giovane campione di Mira.
«La città non è poi così grande. Centomila abitanti circa. Ma è molto accogliente e io mi sono subito trovato benissimo. Frequento Scienze Motorie e all’università ho già il mio giro di amici con cui esco, tutti sardi perché io sono l’unico che viene da fuori, con i dintorni che offrono parecchie opportunità per stare assieme. Adesso la mia concentrazione però è tutta sulla pallamano. Sulla mia crescita personale, sulla mia maturazione». E magari un giorno sulla possibilità di uscire anche dall’Italia per inseguire il sogno dell’handball.
Alessandro Torre
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