La squadra under 13 e i tatuaggi di Cristiano

Colore e allegria sugli spalti. Gli abbonati e i Panthers, i ricordi dei fedelissimi Le sfide all’Arsenale e la nostalgìa di Steve Burtt. «Oggi ci manca un po’ Filloy»

MESTRE. Happy B…irthday Francesco. Compleanno con la Reyer al Taliercio per il mestrino Francesco D’Este,che per il suo tredicesimo compleanno ha ricevuto infiocchettato il biglietto di Reyer-Brindisi da papà Alessandro e mamma Raffaella Visentin. Insieme a lui i suoi compagni di squadra di basket under 13 dello Junior, una vera e propria famiglia allargata di ventidue amici pronti ad esultare ad ogni canestro della Reyer a partire da Anna Vittori. C’è chi ha compiuto gli anni il giorno prima, una figura storica, il leggendario Panthers Cristiano Bonora, che tutti conoscono come “Il Doge”. Veneziano e reyerino doc “Il doge” ha spento l’altro ieri 53 candeline. E mostra i suoi tatuaggi, il nome dei figli Anna e Marco, il ricordo indelebile “Ciao Vecia” sull’avambraccio sinistro dedicato a mamma Iolanda e il bacio della figlia Anna. E dove c’è tutta la famiglia tatuata tra poco arriverà anche qualcosa dedicato alla Reyer, l’appuntamento dal tatuatore è già stato preso. I Panthers a gran voce e con uno striscione a caratteri cubitali dicono: “Vogliamo un palazzetto nuovo”. L’orario di gioco è un po’ anomalo, tocca andar presto, perché chi è scaramantico si siede sempre agli stessi posti. È il caso del mestrino Simone Vigna che mostra con grande affetto la maglia orogranata della curva Nord con l’effigie dell’indimenticabile tifoso Roberto Paties Montagner stampata sulla spalla destra e sulla sciarpa. Anche chi ha fatto la storia sulle poltroncine dei palazzi veneziani ha un occhio di riguardo per la scaramanzia. Come gli abbonati Roberto Lazzari e la signora Anna Medina di Venezia, che sono fedelissimi orogranata dai tempi dell’Arsenale. «Sono curioso di vedere Austin Daye il consiglio che gli do è di cercare subito di integrarsi nello spogliatoio, questo gli darà una grossa mano per essere decisivo anche sul parquet», dice Roberto. Walter Micoli e Luciana Baccani di Spinea si aggiungono alla fila dei superstiziosi e ricordano con piacere la trasferta fatta sei anni fa a Casale Monferrato a vedere la finale promozione della Reyer. Di Spinea è anche il trentottenne Alessandro Molin ancora incantato dalla Reyer di Frank Vitucci, ieri avversario sulla panca di Brindisi, e di Steve Burtt. Vera innamorata della Reyer è la signora Vanda Dabalà di Mestre, abbonata anche del Venezia calcio. «La Reyer mi entusiasma sempre e non la critico. Non mi accanisco mai contro i miei ragazzi quando perdono, può capitare fa parte dello sport», dice Vanda. Anche Stefano Terlizzi di Mira usa la parola innamorato riferendosi a Filloy, Stone ed Ejim. «Ci manca un playmaker vero come lo era Filloy. E in difesa dovremo giocare con le mani addosso agli avversari». Emil Cavallin e Jessica Montino rappresentano sul parterre d’onore il B.C. Jesolo squadra in cui milita Matteo Maestrello che con i suoi canestri ha contribuito alla promozione dalla A2 alla A1 sia di Venezia che di Brindisi.

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