Il Venezia ha perso Enrico Rigoni

Dal fallimento al sogno russo, il «traghettatore» stroncato a 55 anni
ADDIO. Enrico Rigoni era diventato padrone del Venezia il 16 marzo del 2010, nel momento più difficile della società, e dopo un anno l’aveva consegnata ai russi Lascia la moglie e quattro figli, uno dei quali, Simone, ha giocato con la squadra arancioneroverde
ADDIO. Enrico Rigoni era diventato padrone del Venezia il 16 marzo del 2010, nel momento più difficile della società, e dopo un anno l’aveva consegnata ai russi Lascia la moglie e quattro figli, uno dei quali, Simone, ha giocato con la squadra arancioneroverde
 
MESTRE.
Enrico Rigoni se n'è andato. In punta di piedi, com'era suo carattere. L'ex proprietario del FBC Unione Venezia si è spento mercoledì in tarda serata, vinto dalla malattia che da metà novembre lo aveva costretto ad allontanarsi dalla squadra. Solo fisicamente, perché il pensiero era sempre lì, al Venezia. Era nella sua casa di Campo San Martino (Pd) quando si è sentito male, inutile la corsa verso l'ospedale di Cittadella. Un anno fa, il 16 marzo 2010, aveva acquisito il 100% del Venezia.
 Il passaggio del pacchetto azionario venne ufficializzato da un comunicato dell'amministratore delegato arancioneroverde Ignazio Guerra. Si definiva un «traghettatore», Enrico Rigoni, spinto verso il calcio per passione e amore, seguendo il figlio Simone prima nelle giovanili del Venezia e poi in prima squadra. E «traghettatore» è stato, visto che ha fatto in tempo, pur minato dalla malattia, a cedere il Venezia al gruppo russo guidato da Yuri Korablin. Era orgoglioso di quanto fatto per il Venezia e sereno per aver trovato un interlocutore affidabile a cui lasciare in eredità la società. Vicentino dell'altopiano di Asiago, trapiantato da tanti anni nell'Alta Padovana, imprenditore immobiliare con interessi anche in Toscana, Enrico Rigoni aveva contribuito alla sopravvivenza del settore giovanile arancioneroverde prima del fallimento. Poi era stato coinvolto dal sindaco Massimo Cacciari, da Mauro Pizzigati e Fabiano Speggiorin nel gettare le fondamenta della nuova società, ripartendo dalla serie D. «Ho fatto quello che ho potuto, se il Venezia avrà un futuro, una parte del merito credo sia anche mia»: parole pronunciate nella sua ultima apparizione al Taliercio, venerdì 11 febbraio, quando si presentò per informare staff tecnico e squadra del passaggio di consegne a Yuri Korablin. Il neopresidente lo aveva voluto nel nuovo consiglio di amministrazione, proponendogli di rimanere come coordinatore del settore giovanile. Invito che Enrico Rigoni avrebbe probabilmente raccolto, se ne avesse avuto il tempo, tanto che agli amici più fidati aveva anche iniziato a fare programmi per i piccoli arancioneroverdi. Saltava raramente gli allenamenti al Taliercio, soffermandosi spesso a dialogare nel parcheggio dell'impianto con i tifosi.  Negli ultimi 5 mesi la sua assenza non è passata inosservata: l'ultima partita vista è stata a Quinto il 12 dicembre, l'ultima visita alla squadra venerdì 11 febbraio, per tranquillizzare tutti sul futuro della società. Lascia la moglie e 4 figli: i funerali si terranno domattina (ore 10) nella chiesa di Arsego. Il Venezia sarà presente al gran completo, compresa una rappresentanza del settore giovanile, da Mosca arriverà anche il presidente Korablin. Annullato il viaggio in Russia del diesse Andrea Seno. Il Venezia ha inoltrato alla Federcalcio la richiesta per far osservare un minuto di silenzio domenica pomeriggio prima della partita con il Belluno e i giocatori scenderanno in campo con il lutto al braccio. Già ieri è stato ricordato prima della partita dei ragazzini classe 1999 al torneo di Ponte di Piave.

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