Non basta il grande cuore dell’Umana di Mazzon: il Famila è campione d'Italia

Al PalaRomare, si decideva lo scudetto tutto in 40 minuti di gioco. Alla fine vince Schio che trionfa in gara-5 contro Venezia: 73-61

Giuseppe Malaguti
Schio-Venezia (foto Editoriale Report)
Schio-Venezia (foto Editoriale Report)

Uno scudetto giocato tutto in una notte. La serie tra Umana Reyer e Famila Schio è stata una delle più avvincenti degli ultimi anni. Le scledensi hanno rispettato il fattore campo nelle prime due gare, imponendosi tra le mura amiche, ma le orogranata hanno risposto con forza e carattere, vincendo gara 3 e 4 in un Taliercio infuocato, ribaltando l’inerzia della finale e dimostrando ancora una volta la loro incredibile resilienza.

Nell’ultimo atto, al PalaRomare, si decideva lo scudetto tutto in 40 minuti di gioco. Alla fine vince Schio che trionfa in gara-5 al termine di un’altra gara meravigliosa. Venezia esce a testa altissima dalla finale scudetto. 73-61 il finale. Il primo canestro lo firma Laksa, pareggiato dal piazzato di Villa. Schio prova l’allungo con Juhasz e Dojkic.

La Reyer si affida al talento di Villa (6 punti); 9-6 giusto a metà del primo quarto. Verona, appena entrata, dal perimetro infila il canestro del 12-6, punteggio che diventa di 14-6 al 6’ grazie ai liberi di Laksa. Doppia cifra di vantaggio per il Famila con l’incursione al ferro di Salaun, 16-6 al 7’.

L’Umana reagisce con Kuier dalla lunga distanza, ma Schio trova la terza bomba del primo quarto con Laksa. La formazione di casa scappa via sul +12, 21-9 all’8’ con i due in appoggio al vetro di Keys. Il quintetto di coach Dikaioulakos chiude avanti alla prima sirena 24-14 con la tripla, a giochi rotti, di Santucci.

In avvio di secondo quarto è ancora Dojkic con un and one a fare male al’Umana. La risposta arriva ancora da Kuier, ma anche da Stankovic, 29-19 al 12’. Il piazzato di Laksa vale il nuovo +12, Venezia non si arrende e la difesa della squadra di Mazzon comincia a incidere creando problemi a Schio, altri due punti di Stankovic valgono il 31-23 al 13’, immediato timeout del Famila.

La Reyer sbaglia il possibile canestro del -6, mentre Sottana e Juhasz raccolgono 5 punti in fila, 36-23 al 14’. Schio dà un’altra spallata a Venezia spinta da Dojkic e Salaun, 41-25 al 15’ e massimo vantaggio per le padroni di casa, timeout Mazzon: si gioca in una bolgia. Venezia sbanda faticando a trovare soluzioni offensive anche per merito della difesa avversaria. Clamoroso il dato dei tiri dal campo di 16-23 di Schio.

Mazzon prova la zona difensiva: Smalls interrompe il momento negativo della Reyer, ma serve a poco nonostante una Matilde Villa in versione fuoriclasse. Juhasz e Lasksa fanno malissimo ancora alle lagunari, 48-32 al 19’.

Gli ultimi due canestri sono di Villa. Il punteggio di all’intervallo è di 48-36: Schio tira il 66% da due e dalla lunga distanza, dalla parte opposta la Reyer è di fatto solo Matilde Villa che mette a referto 16 punti tirando 6/8 su azione e 4/4 dalla lunetta. I primi due punti della ripresa sono di Smalls e poi due volte Cubaj va a canestro per il 48-42: un approccio di Venezia veemente.

La Reyer lima ancora il divario con i liberi di Kuier, 48-44 in meno di 90 secondi del terzo quarto. Il Famila torna a muovere il punteggio con Keys. L’Umana gioca con il doppio dell’intensità rispetto al primo tempo: Cubaj sigla il canestro del 50-46 al 25’. Si gioca con una intensità senza senso, le ragazze di Mazzon non mollano di un centimetro: i liberi di Pan valgono il 52-48 che diventa con Kuier 52-49 al 27’.

Una partita che diventa una tonnara, Cubaj esce per un problema alla schiena. Alla terza sirena punteggio di 56-49. Si gioca l’ultimo quarto in una bolgia totale: Pan mette il piazzato del -5, la replica spetta ad Andrè. Cubaj stringe i denti e torna in campo, ma dal perimetro Schio colpisce inesorabile, 60-52 al 33’.

Le due squadre arrivano stremate nel finale di gara: il piazzato di Sottana fa malissimo alla Reyer, 72-62 al 35’. Venezia accorcia ancora con Smalls, ma Andrè rimette le cose a posto con quattro punti in fila: 66-54 al 38’. Sono i due canestri decisivi: il punto esclamativo lo mette Dojkic dai 6.75, 69-54 con 1’45” sul cronometro. Villa, come sempre, è l’ultima a mollare. Finisce 73-61. Schio è campione d’Italia.

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