Gianfranco Bellotto (’49) torna in panchina Allenerà il nuovo Treviso

vatrella agenzia fotofilm quinto gianfranco bellotto nuovo allenatore treviso calcio
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treviso. Gianfranco Bellotto è il nuovo allenatore del Treviso. L’esperto tecnico di Camposampiero, che tra le tante squadre allenate è stato anche al Venezia, torna dunque in panchina dopo un periodo di pausa. Prende il posto di Francesco Feltrin, esonerato dalla dirigenza biancoceeste dopo la sconfitta di domenica scorsa con il Fontanelle. Per Bellotto, classe 1949 si tratta anche di un ritorno sulla panchina del Treviso, occupata dopo il triennio in serie B compreso tra il 1997 ed il 2000. Ad affiancarlo come viceallenatore ci sarà Roberto Salvalajo, fidato braccio destro del tecnico. L’ultima esperienza in panchina di Gianfranco Bellotto risale al 2013, quando ha guidato per un mese il Ragusa in serie D per poi dimettersi per divergenze con la società. La carriera di Bellotto è prestigiosa sia da giocatore che da allenatore: dal debutto a sedici anni, con la maglia del Giorgione, ai grandi palcoscenici con l’Ascoli del presidente Rozzi e poi soprattutto alla Sampdoria dove poi è stato anche allenatore, così come a Modena, Cagliari , appunto Treviso, Novara, Pisa e anche Venezia. In particolare a Sant’Elena Bellotto ha guidato la squadra a metà degli anni Novanta, prima dell’avvento di Novellino, tornando poi in laguna nell’immediato dopo-Zamparini, quando l’allora presidente del Venezia smantellò il gruppo per trasferirlo a Palermo. Tecnico poco incline ai proclami, ha sempre usato il buon senso anzichè l’integralismo di molti suoi colleghi. Negli ultimi anni ha avuto una serie di proposte all’estero , ma ha preferito non allontanarsi da casa.

Ieri alle 18 Bellotto ha diretto il primo allenamento del “nuovo corso” trevigiano, sul campo di Quinto. «Ho ancora la voglia dentro, sento che mi batte forte» il suo primo commento «e l’occasione cjhe mi offre il Treviso è importante, qui ho allenato per tre anni e per un soffio non siamo andati in serie A, mi piacerebbe un giorno fare una scalata e risalire con questi colori». —

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