Franceschini, due giornate di squalifica

CALCIO B WIN. Mano pesante sul Porto, anche 5000 euro d'ammenda
CAMBIO. Esce Franceschini ed entra Cristante Una scelta obbligata sabato per Agostinelli
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PORTOGRUARO.
Una giornata di squalifica a Cardin, e fin qui nessuna sorpresa. Ma le due giornate inflitte a Ivan Franceschini arrivano a sorpresa sul cielo del Portogruaro. Cosa è successo? La parola al diretto interessato, per un mix di rabbia e delusione. «Secondo l'arbitro io lo avrei insultato - spiega il difensore - ma si tratta di un falso clamoroso. Nel sottopassaggio, al termine della partita, glio ho detto soltanto che quel rigore era "allucinante", e non mi pare che sia un insulto. Se per questo aggettivo mi ha dato due giornate, quando Cassano ha fatto le corna in faccia all'arbitro cosa dovevano dagli? E quei difensori che entrano sulle caviglie degli avversari?».  Ora Franceschini dovrà saltare la sfida in casa con il Livorno e poi la trasferta di Ascoli, a meno che non venga accolto il ricorso della società. «In questo momento sono incazzatissimo - riprende il difensore - oltrettutto mi sento vittima di una ingiustizia. Già sul mani che ha causato il rigore in favore del Frosinone e la mia conseguente ammonizione, ci sarebbe da dirne. Ma questa storia degli insulti è inaccettabile. In 15 anni di carriera non sono mai stato ammonito per proteste, ora oltre al danno pago anche la beffa. Per fortuna in quel momento il nostro direttore Specchia era lì vicino e ha sentito, sa che sto dicendo il vero. Ma in realtà non posso difendermi. Sarei pronto ad andare anche dal giudice ordinario, ma non posso, devo rispettare la clausola compromissoria». Franceschini in effetti è sempre stato un giocatore di buona educazione, mai protagonista di episodi clamorosi. «Posso capire il momento di nervosismo, posso sbagliare io, può sbagliare l'arbitro, siamo persone, ma non è accettabile una versione inventata. Lo dico al di là della squalifica - aggiunge - sarei infuriato anche se mi avessero dato un solo euro di multa, ma con questa motivazione. Per me è un danno, sono stato fermo sei mesi, ho ritrovato fiducia, questa punizione mi colpisce anche nell'immagine». Fa notizia anche l'ammenda di 5000 euro comminata alla società per aver consentito - si legge nel comunicato - la presenza nei locali degli spogliatoi di un individuo non identificato che ha insultato l'arbitro. Il Porto comunque presenterà ricorso. (c.cr.)

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