Ecco Oscar Brevi: «Venezia, adesso prendi Ezio»
Arriva carico d'esperienza alla bella età di 39 anni. E vorrebbe coronare un sogno: poter finalmente giocare con suo fratello
MESTRE. «E’ la prima volta che la dirigenza del Venezia accoglie al gran completo un giocatore nell’ultimo biennio. E’ il segnale dello spessore tecnico e umano di Oscar Brevi». Vincenzo Marinese ha usato queste parole per il difensore, sceso dal Torino in C/1, giunto al Venezia per dare solidità alla retroguardia arancioneroverde, e portare nello spogliatoio l’esperienza di tanti anni vissuti nell’arena del calcio, vissuti tra i dilettanti e la massima serie. Trentanove anni e non sentirli con lo spirito di un ragazzino, lo spirito «Toro», da trasmettere all’intera rosa che tra breve avrà a disposizione Giancarlo Corradini.
Arrigo e Ugo Poletti, seduti ai lati di Oscar Brevi, hanno coccolato il nuovo innesto. «Ci tenevamo a essere presenti. Quando non ci siamo, è perché il lavoro ci porta altrove - ha osservato il presidente Arrigo Poletti - Oscar Brevi è uno dei giocatori più importanti giunti a Venezia, un elemento fortemente voluto, desiderato e raggiunto. Le sue qualità tecniche e caratteriali ci consentiranno di colmare qualche lacuna evidenziata nella passata stagione. L’innesto di un elemento simile è il segnale che il Venezia vuole migliorare i risultati del passato torneo». Quindi interviene Ugo Poletti: «Noi abbiamo scelto Brevi, ma Brevi ha scelto il Venezia. Si è presentato con la serenità di chi è consapevole del suo valore, ma senza supponenza o presunzione».
Parole dolci per il diretto interessato. «Uno stimolo in più per ricambiare la grande fiducia che mi è stata manifestata - ha replicato l’ex capitano del Torino - Quando ti rendi conto di essere apprezzato, senti di avere un debito di riconoscenza. La trattativa è iniziata per caso, ma fin dalla prima chiacchierata si è instaurato un ottimo rapporto. Ritorno a disputare un campionato di C/1 dopo tanti anni. Non penso che sia cambiato molto. L’ho vinto con il Como, superando in finale il Livorno. Poi sono arrivato in finale e semifinale con il Lumezzane andando fuori contro Cremonese e Pistoiese».
Quattro promozioni alle spalle: una dalla C/1 alla B (Como), tre dalla B alla serie A (Como, Ascoli e Torino), 13 stagioni tra i professionisti, giocando in tutte le categorie dalla C/2 (Solbiatese) alla C/1 (Lumezzane e Como). Dalla serie B (Como, Palermo, Ascoli e Torino) alla serie A (Ascoli, 11 presenze, e Torino, 22 presenze). 375 in totale e 12 reti, dopo l’avvio nei dilettanti con Bariviera, Trezzano, Castanese, Gallaratese e Corsico. Al Venezia potrebbe essere raggiunto dal fratello Ezio. «Mi piacerebbe coronare il sogno di giocare insieme a lui per la prima volta, ma queste sono scelte della società. Poteva accadere due anni fa al Torino. Ezio rescisse il contratto con il Genoa, si allenò per una settimana con noi, poi il Toro passò da Giovannone a Cairo e saltò tutto. Lui firmò allora per il Catania».
Da Torino si è portato la fascia di capitano. «E’ stato un grande motivo d’orgoglio aver indossato i gradi di capitano di un club come il Torino. Il rapporto con i tifosi è stato eccezionale. Quando si è sparsa la notizia che non sarei rimasto, mi sono arrivate telefonate ed sms». Ezio Brevi è uno dei rari esempi di longevità sportiva ad alto livello. «Non credo che dipenda dal fatto di essere arrivato a 28 anni tra i professionisti. Sono stato seguito dalla buona sorte di non aver mai avuto infortuni seri, non perdendo mai la voglia di allenarmi e giocare».
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