De Canio: «É dura, ma non molliamo»

Arrivato da pochi giorni, il tecnico degli umbri cerca di compattare il gruppo
Italian coach of Lecce, Luigi De Canio, during the Italian Serie A soccer match against Chievo at Marc'Antonio Bentegodi in Verona, Italy on 01 May 2011. ANSA/VENEZIA
Italian coach of Lecce, Luigi De Canio, during the Italian Serie A soccer match against Chievo at Marc'Antonio Bentegodi in Verona, Italy on 01 May 2011. ANSA/VENEZIA

MESTRE. Viaggio in pullman verso la laguna per la Ternana, costretta a saltare la rifinitura per i campi inagibili e prima trasferta per Luigi De Canio, terzo allenatore della stagione degli umbri dopo Pochesci e Mariani. Conferenza stampa-fiume del tecnico rossoverde prima di partire verso Venezia. «Io devo solo ringraziare i miei giocatori, prendere atto della situazione e insieme tirarci su le maniche» ha esordito De Canio, «non è una situazione ottimale, sotto nessun aspetto, e il tempo risicato per preparare la partita ci mette nella condizione di dover sfruttare anche il viaggio. Il Venezia? Un po’ si nasconde. Parlano di salvezza, però è logico, essendo il Venezia una neopromossa. Quella di Inzaghi è una squadra di grande qualità, con giocatori di esperienza come Domizzi e Andelkovic, tanti elementi che conoscono bene gli aspetti del calcio, come la gestione di una partita. Secondo me va considerata nel gruppo delle più forti». Anche De Canio si preparara a effettuare qualche cambio rispetto alla partita di sabato contro il Bari. «Qualche giocatore lo cambierò, proprio perché si giocano partite così ravvicinate nel tempo. Voglio parlare con loro, capire se vogliono continuare a giocare come hanno fatto finora, visto che finora non ci siamo allenati molto e io ho non potuto ancora incidere attraverso gli allenamenti, avendo però maggiore attenzione e maggiore organizzazione». Con l’arrivo di Luigi De Canio, l’ex arancioneroverde Ezio Brevi è diventato il nuovo viceallenatore. «Non potendo avere accanto a me Giovanni Pagliari, ho scoperto che in questo gruppo c’era anche Ezio Brevi, che è stato un mio calciatore al Genoa. Mi serviva una persona che conoscesse meglio il mio modo di pensare. In questo momento è più facile spiegare a Brevi quello che voglio fare che a un altro collaboratore». (m.c.)

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