Con Cori e Bocalon il Venezia trionfa nel derby con il Vicenza

PORTOGRUARO Con tanto Cori, anche con la testa, quando Bocalon incorna la palla vincente. Il Vicenza torna a casa brontolando, ma stavolta è il Venezia a meritare i tre punti. Rovesciare il risultato in un momento psicologicamente difficile non è da tutti. Ed è bello pensare che la squadra il regalo l’abbia fatto anche all’allenatore, Dal Canto, che l’anno scorso proprio a Vicenza aveva sfiorato il miracolo prima di una cocente delusione.Bella serata. Non c’è il caldo torrido della sfida con il Lumezzane, non c’è il diluvio di Chiavari, atmosfera da piano bar con luci soffuse (qui le torri faro sono belle e resistenti, ma le lampadine sembrano al risparmio), ci fosse Peppino Di Capri a ordinare “cameriere, champagne” sarebbe davvero la serata giusta.
Scorre il primo tempo con due sussulti, uno per parte: bravissimo Vigorito al 15’ su rasoiata di Giacomelli vicino al palo, gran tuffo e palla in corner. Altrettanto bravi i difensori vicentini al poco dopo la mezzora, palla gol di Maracchi che supera il portiere, ma prima di entrare intervento alla disperata di Vinci e Camisa, salvataggio e respiro di sollievo per i duecento vicentini in tribuna. A proposito di tribuna, riappare Yuri Korablin, il presidente, il russo taciturno che inaugura la sua perestrojka sportiva andando a vivere il primo tempo nel cuore della tifoseria. Saggia mossa, public relation, parte il coro “c’è solo un presidente” e tutti assieme appassionatamente a inneggiare allo stadio nuovo, che tutti vogliono e nessuno comincia a costruire. Si discute sul rigore sì rigore no su Drame nel finale del primo tempo, il Venezia protesta blandamente, si va avanti con la sensazione che se contatto c’è stato è uno di quelli che avvengono a decine in ogni partita. Si riparte e il pari ci sta, da sottolineare anche una maggior concentrazione del Venezia sui corner, punto dolente delle prime uscite di campionato. Il fatto che le due squadre cerchino di non ripetere i recenti errori e un momento di crescita. Fa più fatica, invece, la squadra di Dal Canto, nella costruzione del gioco. Poca ricerca del verticale, poche aperture sulle fasce, pochi palloni per l’ariete Cori.
Brutto segnale quando si riparte con i palloni lunghi, sui quali quasi sempre i difensori biancorossi vincono la sfida. Un’occhiata al Vicenza: il Tir ha il freno a mano tirato, Giacomelli invece è una ruspa che svaria dappertutto, non si offre come punto di riferimento per i difensori e risulta di gran lunga il più efficace . Infatti. Secondo tempo, minuto 14’, Giacomelli sulla linea di fondo si beve Campagna, un passo verso il centro e botta sul primo palo che schioda il risultato e impone a Vigorito un esame di coscienza. La reazione c’è, il Venezia si affida a Bocalon e Calamai, dentro al posto di D’Appolonia e Maracchi. Un paio di mischie, siamo ancora nella fase confusa, poi un gran gol, un 1-1 da applausi: minuto 27’, cross da sinistra, stacco imperioso di Bocalon, sponda per Cori-show: stop, rotazione e sinistro bomba scaricato in porta. Trionfo. E il Venezia sa rovesciare la partita, è già successo. Succede ancora: 37’, Di Bari mette in mezzo, Bocalon incorna ed è il 2-1. Cameriere, champagne.
Diretta Twitter. La partita minuto per minuto raccontata su Twitter dal corrispondente della Nuova Alessandro Ragazzo. L'hashtag per dialogare con noi è #vicenzavenezia
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