Coccodè e Ooh issa: prevale la goliardia

PADOVA. Derby sentito e festa del tifo sugli spalti dello stadio Euganeo. Coreografie, colori, cori e gli immancabili sfottò l'hanno fatta da padroni, soprattutto nei quindici minuti che hanno preceduto l'inizio della sfida tra Padova e Venezia. I supporter lagunari hanno riempito a centinaia il settore a loro destinato. Ben visibile lo striscione della Curva Sud in una distesa di bandiere, gonfaloni con il leone e palloncini arancioverdi. In un angolo un lenzuolo bianco con scritto -12, a simboleggiare il distacco in classifica tra le due squadre, mentre un altro sollevato dagli ultras invocava un eloquente doppio “coccodè” a simulare il verso delle galline. Sul fronte opposto la coreografia è stata caratterizzata da migliaia di cartoncini bianchi e rossi a simboleggiare lo stemma della città, mentre il gruppo di ultras padovani ha offerto una sciarpata in grande stile. Cori? I più disparati: da quelli a sfondo politico dei padroni di casa verso i veneziani, a un “Siete Napoli”, fino al tradizionale “Hooo issa” seguito dal movimento di tutta la tifoseria per mimare il gondoliere con il suo remo. Non è mancato neppure un “Tacopina ucciditi” verso il presidente veneziano. I supporter arancioneroverdi non si sono fatti attendere, rispondendo per le rime, e nello scambio degli sfottò non potevano mancare i classici insulti a reciproci parenti di vario grado. Un petardo su sponda veneziana e i fischi dei padroni di casa alla lettura delle formazioni hanno fatto il resto. Ma nulla più tra le mura di un Eugeneo vestito a festa per una delle sfide più sentite del calcio italiano. (s. b.)
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