Capirossi: «Beggio? Una persona che merita grande rispetto»

scarperia. C’è stato un tempo dove Loris Capirossi e l’Aprilia di Ivano Beggio erano distanti. Una storia vecchia di oltre vent’anni fa, classe 250, anno 1998: un contatto all’ultima curva del Gran Premio decisivo in Argentina con il compagno di squadra Harada, entrambi in lotta per il mondiale poi vinto da Capirossi, e il nipponico lo accusò di comportamento antisportivo. Tante polemiche, si arrivò alle vie legali, Aprilia licenziò Capirossi che, la stagione successiva, se ne andò alla Honda. Poi le cose si sistemarono e l’altro ieri al Mugello, Capirossi è stato tra i più acclamati dagli oltre 10 mila tifosi arrivati tra le colline toscane. «Con Beggio ho avuto qualche scontro» dice Capirex «ma con gli anni i rapporti sono tornati buoni». Capirossi è uno dei protagonisti di quel libro che sarà pubblicato nei prossimi mesi sulla figura dell’imprenditore noalese, morto un anno fa a 73 anni. Negli ultimi periodi della sua vita, Beggio aveva scritto un’autobiografia ma si stanno raccogliendo tante testimonianze su di lui non solo tra i suoi ex piloti ma anche fra i tanti tifosi e appassionati. Il figlio dell’imprenditore, Gianluca, ha lanciato l’appello su Facebook per chiedere a più persone possibili di collaborare, per avere un volume «ancora più bello e geniuno». Tra i ricordi di spicco si saranno anche quelli di Capirossi, che di storie da raccontare ne ha parecchie. Ma non si sbilancia. «Ho parlato della mia esperienza a Noale» prosegue il centauro «e ho un bel ricordo di lui, è stata una grande persona, partendo da una fabbrica di biciclette per fare quel che ha fatto. Ho grande rispetto per lui». Quando Capirossi arrivò a Noale era il 1997, era un 23enne con già due Mondiali vinti con la Honda in classe 125. «Mi sono divertito molto» ricorda il pilota «e c’era un tecnico come Jan Witteveen molto bravo. Aprilia era innovativa nei motori a due tempi e aveva a disposizione una tecnologia di livello». Adesso che la casa di Noale sta cercando di farsi largo nella Moto Gp, tra i colossi Honda, Yamaha, Ducati e Suzuki, Capirossi si gode lo spettacolo, convinto che Aprilia possa crescere. «Ci stanno credendo molto» continua «e questa stagione è spettacolare. Ci sono molte moto competitive e dobbiamo essere felici che tra queste ci siano le italiane Ducati e Aprilia». —
A.R.
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