Brivio: «Si sfidano le due squadre più forti»

Il numero 1 del Venezia di Prandelli lavora nello staff di Asta. «Peccato, avrei voluto tornare al Penzo»

MESTRE. Fisico asciutto, come quando volava tra i pali, capelli lunghi e argentati, sempre in movimento, anche per raggiungere tutti i giorni, o quasi, Monza dalla sua casa di Bergamo («Uso lo scooter, tempo permettendo, in 40’-45’ ci arrivo ed evito le code del traffico»). Pierluigi Brivio fa parte dello staff tecnico di Antonino Asta, è il preparatore dei portieri, a Monza è tornato due anni fa, chiusa anticipatamente la parentesi a Portogruaro. «Scherzi del destino» osserva l’ex numero uno del Venezia di Prandelli, «sono un tesserato del Monza, gioco la finale promozione contro il Venezia, per di più a Portogruaro». In riva al Lemena ha iniziato la carriera di preparatore dei portieri, faceva parte dello staff di Fabio Viviani in serie B, ma la casacca del Monza l’aveva indossata anche da giocatore, nella stagione 2007-2008, prima di chiudere la carriera con il biennio nel Pergocrema. «Mi dispiace che non si giochi al Penzo, lo dico con grande sincerità» sottolinea Brivio, «per il Monza sarebbe stato un “ostacolo” in più, ma quello stadio mi risveglia ricordi incredibili, un campionato di serie B vinto con Prandelli, il ritorno in serie A. Non sono stati due anni facili, ma i ricordi positivi prendono di gran lunga il sopravvento su quelli negativi». Anche perché al Penzo, Gigi Brivio, ha segnato anche un gol. «È vero, un regalo di Maniero e compagni contro l’Empoli. Mi spronarono a calciare il rigore che ci era stato assegnato. Era il giorno che festeggiavamo la promozione in serie A a Sant’Elena, dopo averla centrata matematicamente sette giorni prima a Ravenna». Metà stagione da titolare, metà in panchina dopo l’arrivo di Gegè Rossi, poi l’anno dopo in A sempre alle spalle del portiere napoletano. Domenica non potrà dividere la promozione a metà. «Lavoro per il Monza, sto dalla loro parte, ma entrambe le squadre la meriterebbero per quanto hanno dimostrato nell’arco della stagione, in particolare nel girone di ritorno. Ho sperato che una delle due salisse al posto di Pro Patria o Savona. Dover vincere non ci spaventa, il Monza è una squadra più votata a offendere che a difendersi». Da portiere a portiere, un giudizio su Zandrini, numero uno arancioneroverde. «In Seconda Divisione ci sta per sbaglio. Lo conosco e l’ho seguito anche in serie B alla Reggina. Credo che sia la categoria a cui può ambire già dalla prossima stagione, partendo però dall’inizio e non arrivando a gennaio». (m.c.)

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