Brevi, il Venezia è una questione di famiglia

Ezio segue le orme del fratello Oscar «Convinto dai programmi della società»
MESTRE. Da Oscar a Ezio, il Venezia chiude il cerchio e riunisce dopo un ventennio i fratelli Brevi, mai compagni di squadra tra i professionisti, ma insieme tra i dilettanti con la maglia del Trezzano sul Naviglio. Paleolitico del calcio, tanto è vero che Oscar Brevi non ha mai accennato a quella parentesi, rispolverata, quasi di sfuggita dal fratello minore Ezio Pietro. Accordo telefonico tra l’ex centrocampista del Siena e il Venezia. Fortemente voluto dai fratelli Poletti che hanno trovato un ottimo manager in... Oscar Brevi.


«E’ vero, i dirigenti del Venezia hanno parlato soprattutto con mio fratello che mi ha convinto subito - spiega Ezio Brevi, 37 anni compiuti il 20 gennaio, ultima stagione in serie A al Siena con 22 presenze, un gol e un’espulsione all’attivo - Non è la prima volta che Oscar mi aiuta nei trasferimenti, aveva tentato anche due anni fa con il Torino, ma poi ci è andata male. Mio fratello è stato favorevolmente impressionato dalla dirigenza del Venezia, dai programmi che ha questa società e dalle idee che porta avanti».


Pro Sesto, Fiorenzuola, Triestina, Ternana, Reggina, Genoa, ancora Ternana e Genoa. Quindi Catania e Siena: questa la carriera di Ezio Brevi tra i professionisti. «Abbiamo due caratteri diversi - prosegue - Io sono più riflessivo, Oscar più istintivo. Tra di noi c’è un legame fortissimo, sarà piacevole giocare finalmente insieme. Sono venuto a Venezia per continuare a vincere e per farlo assieme a lui».


Un successo è stata anche la salvezza ottenuta quest’anno con il Siena in serie A. «Una partita incredibile, quella contro la Lazio, noi dovevamo vincere a tutti i costi per evitare sorprese da Bologna dove si giocava Catania-Chievo. Ci siamo prima illusi, poi il pareggio di Rocchi ci ha rispedito in serie B. Per fortuna è arrivato il gol di Negro ad una manciata di minuti dal fischio finale. Non sarebbe stato giusto retrocedere dopo un gran girone d’andata. Purtroppo ci siamo rilassati troppo presto, venendo risucchiati in fondo alla classifica».


Nella carriera di Ezio Brevi c’è anche un compagno di squadra «anomalo». «E’ vero. Ho giocato anche con Ezio Greggio, quando eravamo tutti più giovani...». Brevi era al Genoa nella stagione chiusa con la «famigerata» partita contro il Venezia. «Non l’ho giocata, ero squalificato - ricorda - Comunque sento mia quella promozione anche se poi ci fu tolta a tavolino. Genova rossoblu è fantastica, equivale al Torino di Oscar, una tifoseria che ti rimane nel cuore e nel sangue. Il classico dodicesimo uomo».


Brevi ha ottenuto la promozione anche a Catania. «E’ un’altra piazza calda per il tifo come Genoa e Torino, dove il calcio è tutto. Dove il pallone viene esasperato nel bene e nel male. Per quanto accaduto quest’anno, seppur di fronte a fatti gravissimi, la società e la città nel loro insieme sono state penalizzate troppo». Due anni in A anche alla Reggina. «Ho giocato anche contro il Venezia - ricorda - Perdemmo 2-0 al Penzo con doppietta di Pippo Maniero, ma nel primo tempo potevamo fare anche tre gol. E’ stata un’esperienza bellissima».


Tornando al mercato del Venezia, è intanto saltato il trasferimento di Piovesan e Corradi al Pergocrema in quanto il club lombardo non ha depositato i contratti dei due giocatori che ritornano, quindi, in gioco. L’Ascoli ha sondato il terreno per Massimo Melucci, ma il Venezia l’ha dichiarato incedibile. Marco Taccucci firmerà il contratto con il Monza martedì, e l’arrivo di Ezio Brevi apre le porte alla cessione di Bono, che comunque al momento è un giocatore del Venezia e ieri si è sottoposto alle visite mediche con Teso, Melucci, Rebecca e Pedrelli.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia