Bocalon, l’eroe dei playoff, è fuori rosa e dimenticato

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Riccardo Bocalon, l’eroe della finale playoff, continua a essere lasciato in disparte dal Venezia. Si è allenato a parte a San Vito di Cadore, assieme a Felicioli e Taugourdeau, poi non è partito nemmeno per la tournèe in Olanda. Il tecnico, Paolo Zanetti, per le partitelle, ha preferito completare i “numeri” con i ragazzi della Primavera piuttosto che con giocatori che avevano vinto lo scorso campionato di Serie B. Sicuramente lo avrà fatto per conoscere i tanti baby stranieri acquistati daPoggi e Collauto.
Il “Doge” si è allenato da solo assieme a tutti gli altri che non rientrano nel “progetto” (che brutto termine scimmiottato ormai da tutto l’ambiente calcistico!) di Paolo Zanetti negli impianti del Taliercio, tra l’altro ancora un cantiere.
Fin qui nulla di strano, nel calcio, si sa, come in tanti settori della vita, la riconoscenza è una virtù sconosciuta. La cosa strana è che a Bocalon, come a Taugourdeau e Felicioli, al momento, sia stato silenziato da giugno dal club. Dopo aver comunicato all’ufficio stampa del Venezia (sempre disponibile) che avremmo dato la notizia ai nostri lettori, in serata ci è stato riferito che in settimana “sarebbe stata organizzata l’intervista a Bocalon”.
Certo che, al momento, il “Doge” non ha potuto dire la sua opinione sul suo accantonamento. Niederauer sa benissimo che in tutte le leghe professionistiche americane a tutti i cestisti, anche quelli che giocano, come nella Nba, 3-4 minuti su 48, è concesso rilasciare interviste a tutti i media. L’importante è che non offendano il club e lo staff tecnico.
Cucire la bocca a singoli tesserati non è certo una caratteristica di un club gestito da un dirigente statunitense. Siamo sicuri che il Venezia non vorrà imitare il Napoli dell’anno scorso, anche se è un caso diverso, quando De Laurentiis ordinò il silenzio stampa a tutti i suoi tesserati. Oppure Lotito, che vietava, di tanto in tanto, le interviste ai giocatori, di Salernitana e Lazio.
Ora sono silenziati solo quelli che non rientrano nel famoso “progetto”. Forse Bocalon, un ragazzo a modo ed educato, preferirebbe piuttosto sentire da Zanetti, Poggi e Collauto che non è adatto alla Serie A. Nessuno, però, ha avuto il coraggio di dirlo pubblicamente: c’è stato, sì, un acceso confronto, tutto veneziano, fra il “Doge”, Poggi e Collauto. Si narra che Bocalon, a un certo punto, abbia detto ai due che per lui la questione economica era irrilevante dopo aver raggiunto la Serie A. I due dirigenti gli hanno, però, risposto che non rientrava in questo benedetto “progetto”. A questo punto, la replica della punta di Castello è stata che sarebbe rimasto al Venezia fino alla scadenza del contratto (30 giugno 2022) e che avrebbe seguito la squadra come tifoso.
Al momento non sembra interessargli nemmeno una buona proposta da parte di una società di Serie B. La gente continua a chiedere ai giornalisti di lui. I tifosi gli hanno dedicato anche uno striscione a San Vito, ma lui continua mestamente ad allenarsi in disparte. Che tristezza... —
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