Vuole vendere la fioreria ma per il Comune non esiste

LIDO. Non può vendere il chiosco dei fiori di fronte al cimitero poiché per l'Edilizia del Comune non esiste, però Ca' Farsetti da decenni incassa regolarmente i tributi. A protestare è Mara Tomasella, che dal 1984 gestisce la fioreria, un'attività storica del Lido che venne aperta nel lontano 1952, cambiando due volte proprietà nel corso degli anni.
«Nel 2014 ho deciso di vendere tutto per motivi familiari, ma sono rimasta ingabbiata in una situazione dalla quale non riesco a uscire», racconta la titolare. «Quando ho tentato di vendere il chiosco, il notaio mi ha fermata poiché manca una documentazione da parte dell'Edilizia comunale. Di fatto è come se la mia attività non esistesse, e i casi sono due: o in Comune hanno perso le carte oppure non è stata fatta la registrazione tra gli uffici a suo tempo. Nel 1984 non ho avuto queste difficoltà nel subentrare, quindi adesso perché non lo posso vendere? Il Comune non mi ha mai avvisato di modifiche regolamentari, ha sempre incassato i tributi per l'occupazione di suolo pubblico. Adesso che voglio vendere risulto praticamente abusiva». La rivendita in questione è una casetta in legno di 9,8 metri quadrati, che si trova di fronte al cimitero di via Cipro. Sono sempre state pagate le utenze e le tasse senza alcun problema, e ciò fa presumere che tutto sia in regola. «Dal Comune mi hanno detto che per risolvere il contenzioso dovrei fare un nuovo progetto, abbattere la casetta, costruirne una nuova e poi venderla», aggiunge la signora Tomasella. «Mi costerebbe quasi 50 mila euro quando io stavo per vendere la mia a 25 mila. A dicembre ho chiuso, però il Comune mi ha già spedito il bollettino per gli oltre 500 euro di tributi previsti per il 2016. Sono certa di non avere colpe in tutta questa storia».
Simone Bianchi
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