Voto sul video di Beppe Grillo. Bufera in Consiglio comunale a Chioggia
Il sindaco vota contro l’ordine del giorno di Tiozzo che contestava i toni sessisti. Ferro: «Un’amministrazione non può prendere posizione su un fatto privato»

CHIOGGIA. Nuova bufera sul Consiglio comunale che non ha votato l’ordine del giorno contro il video di Beppe Grillo a difesa del figlio accusato di stupro e contro la violenza di genere, presentato in aula martedì dalla consigliera Romina Tiozzo (Chioggia è libera).
A pesare più degli altri il voto contrario del sindaco Alessandro Ferro, ma anche delle consigliere Ilaria Lunardi, Valentina Boscolo Bragadin, Genny Mantoan e l’astensione di altre tre donne, la presidente del Consiglio, Maria Chiara Boccato (indipendente), Claudia Convento e Paola Landri (M5S).
La discussione dell’ordine del giorno è arrivata poche ore dopo le scuse della Boccato per il linguaggio usato nel post in cui commentava la vicenda del presunto stupro esprimendo solidarietà a Grillo e biasimo per la ragazza che ha denunciato la violenza.
Il tutto sarà oggetto di una mozione in cui si richiedono le dimissioni della neo presidente che andrà in aula nella prossima seduta, ma l’ordine del giorno della Tiozzo era già un primo “test” per i grillini per vedere se gli ordini di scuderia prevalgono sulle ideologie sbandierate.
Il testo letto dalla Tiozzo prendeva le mosse dal video di Grillo, contestandone i toni e i contenuti sessisti per poi allargare il raggio sulla necessità di condannare qualsiasi forma, anche quella verbale, di violenza di genere chiedendo all’amministrazione di dissociarsi. Le consigliere del Pd Barbara Penzo e Emilia Spagno e il consigliere di FI Beniamino Boscolo Capon sono intervenuti per esprimere il pieno consenso all’odg, insistendo sulla necessità di condannare qualsiasi gesto o discorso che possa incitare violenza di qualsiasi tipo verso qualsiasi persona.
Al momento del voto però sono arrivate le sorprese. Il sindaco e altri cinque consiglieri grillini (tra cui due donne) hanno votato contro, altre tre donne si sono astenute. «L’ordine del giorno comprendeva due parti», spiega Ferro, «una di condanna alla violenza di genere, che ci trova ovviamente tutti d’accordo, l’altra di condanna al video di Grillo. È un video di un privato che parla della vicenda del figlio. Come fa un’amministrazione a prendere posizione su un video di un privato? Sulla necessità di organizzare qualche iniziativa contro la violenza sono disponibile, al di là del mio voto contrario all’odg».
Tenta di spiegare il voto anche la capogruppo grillina Genny Mantoan: «Mi ha stupito vedere che proprio la consigliera Tiozzo si sia fatta portabandiera e paladina della solidarietà alle donne», spiega, «la violenza non è sempre solo fisica, esiste anche la violenza verbale e proprio la stessa consigliera non ha lesinato affermazioni al limite della decenza nei confronti di un’altra donna. La solidarietà per essere richiesta deve per prima cosa essere data. Nello specifico, l’odg chiedeva di dissociarsi da un video. Grillo non ha parlato come politico, ma come padre, è fondamentale distinguere i due ruoli. Tecnicamente è impossibile impegnare un’amministrazione a dissociarsi da un video. E visto che tutto quello che si vota in Consiglio va agli atti, il no era l’unica votazione logica».
«È grave che il sindaco abbia votato contro il video di Grillo e soprattutto contro la violenza sulle donne», commenta la Tiozzo, «un comportamento inammissibile. E è grave anche che la presidente del Consiglio prima chieda scusa sul linguaggio usato e poi si astenga sull’odg. Allora sono le scuse di Pulcinella…».
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