«Vogliono vendere» Le domande a Biagini di Mazzacurati

Dopo l’arresto del suo presidente Piergiorgio Baita, la famiglia Chiarotto aveva deciso di vendere la Mantovani e uscire dal Consorzio. È quanto emerge da alcuni colloqui inediti tra l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati e l’avvocato del Cvn Alfredo Biagini. È il 16 maggio del 2013, sono passati solo pochi giorni dall’arresto di Baita, fino a quel momento potente factorum della più importante impresa del Consorzio del Mose. Un fulmine che preluderà, qualche mese dopo, alla grande inchiesta con gli arresti dello stesso Mazzacurati e di altre 35 persone, nel giugno del 2014.
In quei giorni grande è la preoccupazione degli azionisti. E anche dei vertici del Consorzio. Che cominciano a intuire che la bufera sta per arrivare. Nelle intercettazioni agli atti dell’inchiesta, il presidente Mazzacurati chiama al telefono Biagini, in quel momento in taxi a Roma per andare al Consiglio di Stato. «Ci sono voci insistenti», dice Mazzacurati con voce flebile, «che Chiarotto stia valutando di vendere». Biagini cerca di rassicurarlo. «L’arresto di Baita è stato una bella botta. Ma chi se la compra la Mantovani? Chi glieli dà 70 milioni di euro?» Mazzacurati butta lì un nome: «Mi dicono che il gruppo Gavio è interessato». Biagini annuisce. «In effetti hanno guadagnato 450 milioni di euro dalla vendita delle azioni di Autostrade». Poi aggiunge: «Ma c’è un problema. Mantovani non ha quote di lavori. Le ha il Covela, controllato dalla sua partecipata Fip. Le quote dei lavori sono della Fip. Dunque è un problema. Chi se la compra». Mazzacurati incredulo chiede chiarimenti. Ma come... i lavori sono della Fip...?
«Sì, sì, lo hanno fatto pochi giorni fa, è una cosa recente». «Ah, dunque dopo i fattacci?» «Chiarotto ci ha detto che era un problema di ordine finanziario, legato ad altri lavori», risponde Biagini, «io credo che sia per dare valore patrimoniale alla Fip. In ogni caso, vendere Mantovani senza la Fip mi pare complicato». Biagini si interrompe. Mazzacurati commenta a bassa voce: «Ma qui c’è un sacco di roba...» Poi aggiunge: «Chiarotto ha avuto anche uno strano atteggiamento sulla questione del 10 per cento di percentuale sui lavori, a cominciare dal jack-up. Mah... ». —
A.V.
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