Bomba d’acqua a Cavarzere, agricoltura in ginocchio: il nostro reportage
Danneggiati oltre 100 ettari di terreni agricoli e compromesse le coltivazioni del mais. Coldiretti ha sollecitato azioni per proteggere l’agricoltura dai rischi climatici

La violenta bomba d’acqua che ha colpito il paese di Cavarzere mercoledì pomeriggio, ha causato gravi danni all'agricoltura locale.
In poco più di mezz'ora, sono caduti 93 millimetri di pioggia, compromettendo oltre 100 ettari di terreni coltivati a seminativi, in particolare quelli dedicati al mais, che era stato recentemente seminato.
Marco Liviero, presidente di Coldiretti Cavarzere, ha commentato: «È stata una vera e propria bomba d'acqua che ha dilavato i terreni appena seminati a mais. Le semine, già effettuate in ritardo a causa delle avverse condizioni meteo, ora ci riportano al punto di partenza. Questo è un colpo durissimo per gli agricoltori in una zona fortemente vocata per la coltivazione di cereali, che si trovano a dover affrontare l’ennesima difficoltà»
L'episodio di mercoledì pomeriggio evidenzia non solo la fragilità del territorio, ma anche l'urgenza di adattarsi a un clima in continuo cambiamento. Le condizioni meteorologiche estreme stanno diventando sempre più frequenti, un chiaro segnale della necessità di interventi strutturali per tutelare l'agricoltura e l'economia.

«Gli agricoltori sono continuamente messi a dura prova» continua Liviero. «Le nostre aziende sono sempre più vulnerabili non solo a causa delle avversità atmosferiche, ma anche per l'aumento dei costi di produzione, che è ormai diventato strutturale. In molti casi, ciò ha azzerato i margini di reddito, rendendo insostenibile la nostra attività».
Coldiretti sta monitorando la situazione e sta verificando se vi sono le condizioni per attivare l’assicurazione per danni catastrofali.
È fondamentale che le istituzioni prendano coscienza della gravità della situazione e attuino politiche efficaci per la gestione del rischio climatico, tra cui investimenti in infrastrutture idrauliche e strategie di adattamento per il settore agricolo.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia