Tangenti Mose, Consorzio Venezia Nuova assolto dall’illecito amministrativo
La sentenza in tribunale a Venezia: il Cvn non ha mai tratto vantaggio dalle mazzette per la grande opera, per il giudice il fatto non sussiste. Rinviati a giudizio i vertici delle società Condotte e Grandi lavori Fincosit

Il Consorzio Venezia Nuova è stato assolto dall’accusa di illecito amministrativo nella vicenda delle tangenti Mose perché il fatto non sussiste: l’avvocata Paola Bosio aveva chiesto il rito abbreviato, sostenendo che il Consorzio non ha mai tratto vantaggio dalle “tangenti “ per la grande opera, che semmai riguardavano le aziende consorziate.
E’ l’ultimo strascico dei processi seguiti all’inchiesta sulle tangenti Mose del 2014.
«Il Tribunale», informa una nota del Consorzio, «ha accolto la tesi difensiva, riconoscendo ‘la totale assenza di qualsivoglia interesse o vantaggio direttamente riconducibile al Cvn’, elemento essenziale per la configurabilità dell'illecito contestato. La sentenza ha quindi confermato l'estraneità del Consorzio rispetto ai fatti, che sono stati giudicati riferibili esclusivamente alle società consorziate».
«Questa sentenza», commenta il commissario liquidatore del Cvn Massimo Miani, «ristabilisce la verità: il Consorzio non ha tratto alcun vantaggio dalle condotte contestate. È un'altra delle cose risolte della difficile situazione che ho trovato quando sono arrivato. Continueremo a operare con trasparenza per completare il percorso di liquidazione e garantire che il sistema Mose possa svolgere pienamente la sua funzione di protezione della laguna e della città di Venezia».
La Corte di Cassazione aveva precedentemente stabilito che il Consorzio Venezia Nuova fosse da considerarsi ‘soggetto danneggiato dai reati commessi dai suoi apicali’ nell'ambito della vicenda Mose.
La giudice per le udienze preliminari Carlotta Franceschetti ha invece rinviato a giudizio i vertici delle società Condotte e Grandi lavori Fincosit per l’accusa di illecito amministrativo (legge 231) ovvero per gli eventuali vantaggi dei quali avrebbero goduto per i comportamenti illeciti dei loro dirigenti, sui quali non avrebbero - secondo la Procura - adeguatamente vigilato.
Il processo avrà inizio il 10 luglio e la parola passerà al tribunale di Venezia, che deciderà se di reato si sia trattato o meno.
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