Vinyls verso il fallimento, si salva solo Ravenna

Il gruppo lombardo Igs favorito perché «tutela i creditori». Gita e Dioki fuorigioco
Un presidio dei lavoratori della Vinyls in cassa integrazione
Un presidio dei lavoratori della Vinyls in cassa integrazione
 
MARGHERA.
Per Vinyls si riapre la strada del fallimento. L'offerta del gruppo chimico lombardo Igs sembra l'unica in grado di garantire rapidamente il riavvio di almeno uno dei tre stabilimenti di Vinyls (solo quello di Ravenna) e salvaguardare i crediti (stipendi, Tfr, ecc.) vantati dai lavoratori. I tre commissari di Vinyls stanno ultimando la relazione che presenteranno entro la prossima settimana al Comitato di Sorveglianza nominato dal ministero dello Sviluppo.
 Svanita la possibilità di vendere tutti gli impianti di Vinyls, i commissari si concentrano sulla strada del fallimento (liquidatorio) per tutelare il più possibile i creditori di Vinyls, primi fra tutti i lavoratori. Giovanni Unali - amministratore unico della società Gita che avrebbe dovuto acquisire tutti e tre gli stabilimenti di Vinyls (Porto Marghera, Porto Torres, Ravenna) ma non è mai stata capitalizzata - continua a dire di essere interessato all'affare. Ma a Gita non crede più nessuno, né i lavoratori né i commissari straordinari che stanno preparando una causa civile per «danni contrattuali» contro Gita, ormai fuori dal bando. Ai commissari straordinari - Pizzigati, Simeone, Appeddu - restano quindi da valutare le altre due offerte: quelle della corata Dioki e della lombarda Industrie Generali Samarate spa (Igs). L'offerta di Dioki, pur restando in gara, non sembra in grado di prospettare una soluzione «che sia in grado di tutelare il ceto creditore in tempi brevi», visto che tra tre mesi scade il mandato biennale dei commissari e a novembre saranno dei tutti esauriti i due anni di cassa integrazione straordinaria. Resta la lombarda Igs che - come riferito dal commissario Pizzigati, secondo il sindaco di Ravenna - ha confermato a sua offerta di acquisizione (previo possibile affitto degli impianti) degli impianti del pvc di Ravenna, chiarendo però - per bocca dell'aministratore Roberto Castiglioni - che «una risposta ci deve essere data entro il 27 maggio o, comunque, in tempo utile per ripartire con la produzione entro settembre, altrimenti non se ne farà niente». Castiglioni ha aggiunto che se la Vinyls di Ravenna sarà ceduta al suo gruppo, ci sarà «la massima apertura per assorbire lavoratori di Porto Marghera visto che dei 54 occupati a Ravenna ne sono rimasti solo 39».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia