Venezia, alta stagione al via con la Biennale Architettura: presenze alle stelle, ma fatturato in calo

La Biennale Architettura 2025 attira turisti e architetti a Venezia, ma nonostante l'alta occupazione degli hotel, i ricavi sono in calo rispetto allo scorso anno

Maria Ducoli
Turisti a Venezia
Turisti a Venezia

Manca meno di una settimana all’apertura della Biennale Architettura curata da Carlo Ratti e le strutture ricettive a Venezia si avvicinano già al tutto esaurito, per la gioia di albergatori e proprietari di locazioni turistiche.

Attesa per l’8 e il 9 maggio la pre-apertura, poi dal 10 il via ufficiale all’esposizione: un weekend che arriva dopo due ponti, tra 25 aprile e 1 maggio, positivi, che hanno riempito gli alberghi del centro storico.

Stanze piene ma fatturato in calo

Nonostante le prenotazioni non manchino, Claudio Scarpa, presidente dell’Associazione veneziana degli albergatori (Ava) sottolinea come, rispetto allo scorso anno, i ricavi siano leggermente in diminuzione, complici anche gli scenari internazionali complessi, che si ripercuotono sul turismo.

«Siamo quasi al tutto esaurito, c’è un altissimo afflusso negli alberghi veneziani. Facendo un confronto con l’anno scorso, possiamo dire che c’è lo stesso numero di presenze pernottanti ma minori fatturati», spiega.

«Non deve preoccupare, era prevedibile perché il 2024 era stato un anno eccezionale per il turismo e non possiamo pretendere che il 2025 segua gli stessi risultati in termini di fatturato».

l’appel tra arte e architettura

Soddisfatti anche i proprietari degli affitti brevi, con Elena Fiorani, presidente dell’associazione che li riunisce, Bre-Ve che commenta: «La stagione sta andando bene e i turisti sono ben divisi tra hotel e locazioni».

Fiorani, però, ammette anche che, rispetto all’anno scorso si vede una leggera flessione, «dettata dal fatto che la Biennale Architettura ha meno appeal rispetto alla Biennale Arte».

Nonostante ciò, in questi giorni i telefoni squillano all’impazzata e le caselle di posta elettronica si riempiono di prenotazioni, soprattutto da parte di architetti e appassionati, che non possono perdere l’apertura dell’esposizione, quest’anno dal titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”.

Più fiducioso, invece, Scarpa: «Ora abbiamo di fronte a noi il periodo della Biennale per il quale prevediamo, nella fase iniziale, di fare il tutto esaurito. Un periodo che apre l’alta stagione veneziana, e che vedrà una pausa tra luglio e agosto e si concluderà a novembre con la chiusura dell’esposizione. Quindi per il turismo le previsioni sono più che confortanti».

I prezzi alle stelle

Nonostante il fatturato per gli hotel sia diminuito rispetto allo scorso anno, Booking racconta di cifre oltre i mille euro a notte, per una sola persona: 1.029 al Metropole, 1.089 al Monaco, per poi salire a 1.168 al Baglioni e 1.499 all’hotel Danieli. E poi, ancora, 2.366 alla Palazzina Grassi, l’hotel di lusso a 5 stelle, a due passi dal palazzo dove, in questo momento, è in corso la più grande mostra personale di Tatiana Trouvé.

Al Gritti, una notte costa 2.705, fino ad arrivare a 3.910 al St Regis. Prezzi da capogiro ma legati a doppio filo al tema del turismo di qualità caro agli albergtori, spesso collegato proprio alla Biennale.

«Non credo che la qualità dipenda dal turismo alto spendente» commenta, invece, Fiorani, «ma è legata a quei viaggiatori che si muovono per un reale interesse per la città e che, di conseguenza, la rispettano, evitando tutti quei comportamenti scorretti che ben conosciamo, dai bivacchi sulle vere da pozzo o sulle chiese alle soste stravaccati sui ponti, con i rifiuti abbandonati per terra» conclude.

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