Villa Pisani a Stra primo museo ad aprire ai visitatori in provincia di Venezia

STRA. Ha riaperto ieri dopo mesi di chiusura a causa dell'emergenza sanitaria, il parco di Villa Pisani a Stra. Il primo museo statale, in provincia, a riaprire i battenti e a invitare i visitatori a riscoprirne la bellezza.
È cambiato tanto, quasi tutto nella nostra vita; cambiano ovviamente anche le regole per l’accesso al museo. Al parco - ampio 14 ettari – si entra con guanti e mascherine. Potranno accedere un massimo di tremila persone al giorno: 1.500 visitatori al mattino e altri 1.500 visitatori al pomeriggio. Nell’intervallo fra questi due turni ci saranno le sanificazioni delle entrate. Ma non si tratta dell’unica novità in vista: per il 25 maggio è previsto l’arrivo di una telecamera esterna, che costerà 6 mila euro, che permetterà di tracciare la temperatura dei visitatori escludendo chi ha la febbre oltre i 37,5 gradi. Per ora il corpo centrale della villa resta chiuso alle visite. Anche il labirinto, un percorso botanico del parco creato nel 1721, non sarà aperto, perché prevede una unica entrata e uscita e quindi c'è il rischio di non rispettare le distanze di sicurezza.

Ad illustrare le bellezze della storica dimora costruita fra il 1721 (il parco) e il 1756 (il corpo centrale) su commissione della nobile famiglia veneziana dei Pisani, è la direttrice, architetto Loretta Zega.

«A causa del tempo incerto e della difficoltà di promuovere questa riapertura» spiega Loretta Zega « purtroppo in questa prima giornata di apertura sono arrivati pochi visitatori. Speriamo che nei week end e durante i mesi estivi i visitatori possano affluire più numerosi. Ci aspettiamo più visitatori da giugno quando cadranno le limitazioni interregionali e saranno aperti anche i confini nazionali». Il prezzo del biglietto, considerata l’importanza e il valore del museo, è più che abbordabile per famiglie e giovani: 4,5 euro per i ragazzi dai 18 ai 25 anni, 2 euro per under 18.

In questo periodo sarà aperto soltanto il parco. Ma, come spiega la direttrice «è davvero bello da visitare». E via con la descrizione: il progetto originario opera di Girolamo Frigimelica, con chiara ispirazione ai giardini di Versailles, presi a modello da Alvise Pisani che era stato ambasciatore in Francia per la Serenissima. «Da non perdere la collinetta artificiale con la Coffee House» spiega la direttrice in veste di guida d’eccezione. «Qui d'inverno, sotto la struttura, veniva accatastato del ghiaccio che rinfrescava l'aria in estate quando l'edificio era utilizzato come ristoro dal caldo». Ci sono poi il magazzino del giardiniere, il portale del Belvedere, la spettacolare orangerie con la collezione degli agrumi in piena terra e in vaso, parte di una collezione botanica tra le più ricche d’Europa. Gli agrumi di Stra venivano inviati a Vienna, a Milano, a Venezia e perfino in Russia dopo che lo Zar Alessandro fu ospite nel 1822. Con l’arrivo dei francesi la collezione botanica venne arricchita con piante esotiche e da fiore. —
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