Via Desman chiede la ciclabile

SANTA MARIA DI SALA. Stessi problemi e identica pericolosità della “gemella” via Caltana, anzi di più. Via Desman sotto la lente di ingrandimento dei comitati: stretta, senza protezioni laterali, soprattutto priva di pista ciclabile. A farne le spese, guarda caso, sono quasi sempre ciclisti e pedoni. Rischi ad ogni metro, poi, come per magia, passato il confine, in provincia di Padova, la ciclabile appare.
È tutta da capire l’allergia dei veneziani alle ciclopiste, quando i problemi di sicurezza non hanno confini geografici e nemmeno la vita delle persone. A Santa Maria di Sala prova a riprende in mano la battaglia il circolo dell’Italia dei valori, che ha promosso una petizione tra i residenti di due comuni, Mirano e Santa Maria di Sala, per chiedere a Provincia e enti locali di fare qualcosa, anche perché il traffico è in aumento. «Chiediamo una ciclabile che completi la pista già costruita nella parte di competenza della Provincia di Padova, collegando i comuni di S. Maria di Sala e Mirano attraverso le frazioni di Sant’Angelo, Veternigo e Zianigo», scrivono i firmatari. A spiegare le ragioni della petizione, per l’Idv salese è Valter Stevanato: «Come è già stato fatto nel padovano chiediamo di costruire la pista su uno o entrambi i lati, rendendo così anche più sicuro il traffico». Chiunque percorra via Desman conosce fin troppo bene il problema: la provinciale è talmente stretta che non è nemmeno possibile segnare la linea di mezzeria e quando ad incrociarsi sono gli autobus della linea Mirano-Borgoricco, c’è il rischio che si tocchino o si allarghino fino a far franare gli argini. Se poi c’è un ciclista in carreggiata allora il traffico si blocca. «Ricordiamo i molti incidenti e le vittime causate da questa viabilità», conclude la petizione, «ora è anche aumentato il traffico, cresciuto esponenzialmente per il boom demografico dei paesi attraversati».
Filippo De Gaspari
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