Vertenza Tuodì, tavolo tra Regione e sindacati
A rischio i 100 addetti dei punti vendita chiusi. L’assessore Donazzan: «Massimo impegno»

MIRANO. Attivato il tavolo di crisi regionale per affiancare i sindacati nel tentativo di evitare i licenziamenti dei cento lavoratori del Tuodì. Questo l’esito dell’incontro di ieri in Regione, dove l’assessore al Lavoro Elena Donazzan non solo ha visto Cgil, Cisl e Uil ma ha garantito il massimo impegno perché si sblocchi la situazione. Tutto era nato dopo la crisi d’inizio estate, che aveva fatto abbassare le serrande dei negozi veneti, tra cui i cinque veneziani Mirano, Mestre, Scorzè, Noale, Chioggia.
Da settembre, i 1800 lavoratori italiani sono in cassa integrazione, ma, se per il resto d’Italia si parla di ipotesi di riapertura, in Veneto e Friuli la strada è molto più tortuosa. E nel solo Veneziano, si parla di una trentina di lavoratori, soprattutto donne. A metà novembre, al Ministero dello Sviluppo economico, l’azienda dovrebbe presentare il piano industriale ma nell’ultima riunione a Roma, avvenute poche settimane fa, i rappresentanti dei lavoratori ne erano usciti sconfortati.
A luglio, l’azienda ha presentato l’istanza di ammissione al concordato preventivo. «La crisi della società Dico s.p.a. , che gestisce questa catena di discount», spiega Donazzan, «si protrae da anni e speravamo che il processo di ristrutturazione industriale e commerciale, avviato dopo l’acquisto dei negozi nel 2013, potesse garantire continuità e certezza ai cento dipendenti, soprattutto donne, dei 16 punti vendita dislocati nella nostra regione. Stiamo seguendo con apprensione gli altri sviluppi che vedono il ricorso agli ammortizzatori sociali per i dipendenti e il rischio della dismissione dei punti vendita in Veneto. Mi auguro che l’impegno congiunto delle istituzioni regionali e nazionali possa facilitare una positiva soluzione della vertenza». Nel frattempo, i negozi restano chiusi.
(a.rag.)
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