Veritas ora vende all’asta 1.300 campane per i rifiuti

MESTRE. Milletrecento campane di Veritas all’asta in un unico lotto. Sono quelle utilizzate fino ad oggi dall’azienda multiservizi ambientali controllata dal Comune di Venezia sul territorio per la raccolta differenziata dei rifiuti, come ad esempio il vetro.
Le campane ora non servono più perché Veritas sta modificando il proprio sistema di raccolta, con passaggio a cassonetto con monoperatore. Unificando i contenitori per la raccolta di rifiuti le “campane” non servono più e l’azienda ha appunto deciso di venderle in blocco a un unico soggetto, a chi farà l’offerta più alta.
Prima di bandire vera e propria Veritas però avvierà un’indagine conoscitiva di mercato per capire quanto potrà ricavare dalla vendita e soprattutto chi è interessato ad acquistarle, tipo altri Comuni che ne sono attualmente sprovviste o magari qualche azienda. Le campane messe in vendita sono attualmente utilizzate per la raccolta differenziata dei rifiuti nei Comuni di Mirano, Santa Maria di Sala, Martellago, Noale, Scorzè e Spinea.
Negli ultimi cinque anni sono stati dati alle fiamme oltre 300 tra cassonetti e campane: circa duecento per carta cartone e Tetrapak; un centinaio per vetro plastica lattine e metalli; alcune per indumenti usati, una quarantina per la frazione organica; una ventina di cassonetti per il secco e un paio per il verde e le ramaglie. La media è di 4 al mese e il danno complessivo di oltre 170 mila euro.
Questo è il calcolo strettamente economico della sostituzione dei contenitori, il cui costo varia tra 550 e 875 euro, a seconda della tipologia.
A questo bisogna, quindi, aggiungere il costo del personale impiegato nella rimozione dei contenitori bruciati, del loro trasporto e dello smaltimento di quelli incendiati. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia