Venezia. Sui battelli, dimezzati i posti a sedere. Nei vaporetti non più di 55 posti

VENEZIA. Il trasporto acqueo entra da oggi ufficialmente nella fase due. Una rivoluzione comunque la si voglia vedere, se si considera che guanti e mascherine (anche di stoffa) saranno a lungo la nuova normalità, la frequenza delle corse pre-emergenza sanitaria resterà un lontano ricordo e bisognerà impratichirsi con il servizio di prenotazioni con smartphone per le corse in più aggiunte nelle fasce critiche.
Da ieri, intanto, nei principali imbarcaderi della città sono comparsi i bollini su cui sostare per non assembrarsi e i posti a sedere dei battelli sono stati marchiati con bollini rossi e verdi: nei primi sarà vietato sedersi. L’obiettivo è di garantire il distanziamento sociale minimo all’interno dei mezzi, motivo per cui anche la capienza è stata per forza di cose ridotta. E non di poco.
A bordo dei vaporetti (linea 1 o 2) potranno esserci massimo 55 passeggeri (prima erano anche centinaia); 46 se si tratta dei motoscafì. A differenza di altri aziende del trasporto pubblico in Italia che hanno richiesto l’aiuto dei volontari della Protezione Civile, a Venezia il conteggio di chi sale e chi scende, per non superare il limite, è delegato ai marinai e al personale a terra. Rispetto al trasporto su gomma, è il codice della navigazione ad assegnare un ruolo decisivo a chi è preposto al comando del battello, che ha facoltà di decidere se e quando bloccare il flusso di passeggeri.
I controllori di Actv potranno soltanto ricordare ai passeggeri dell’obbligo di indossare mascherine e guanti (o al massimo impedire di salire a bordo, come già successo nelle ultime settimane), ma non sanzionarli. Il compito di rispettare quanto previsto dai decreti governativi spetta solo alle forze dell’ordine. Rispetto ai disagi lamentati tra venerdì e sabato, non va dimenticato che tutt’ora rimane l’obbligo di uscire per esigenze comprovate. Senza le quali, e in più con un servizio fortemente ridotto, si rischiano di creare disagi a chi si sposta per lavoro o per necessità.
Da oggi, poi, sarà sperimentato per la prima volta il sistema della prenotazione. Il sistema sarà valido solo per alcune corse aggiuntive tra piazzale Roma e Rialto (corse di linea 2/ in partenza da piazzale Roma C alle 7.30, 7.50, 8.10 e 8.30), piazzale Roma – F.te Nove – Ospedale – Lido (corsa di linea 5.2 in partenza da piazzale Roma C alle 7.20), Lido – Ospedale – Ferrovia – P. le Roma (corse di linea 5.1 in partenza da Lido A alle 7.15 e 8.15) e Lido – San Zaccaria – Rialto – Ferrovia – P. le Roma (corsa di linea 1 in partenza da Lido E alle 7.40). Con l’app “ufirst”, si dovrà prenotare solo chi monta al capolinea. Se la capienza massima non sarà raggiunta, potrà montare anche chi è sprovvisto di prenotazione. Stesso discorso per le fermate intermedie: spetterà all’equipaggio controllare la capienza massima dei mezzi.
Sempre da oggi, alcune linee verranno rinforzate. Tra le novità, dalle 7-9.30 e dalle 16 alle 19 la linea 2/ ogni venti minuti da piazzale Roma e Rialto (e viceversa). Nuove corse dal Lido verso l’ospedale: 6.50, 7.50, 12.50, 13.50, 15.50, 16.50 e 17.50. Torna anche la linea 6 da piazzale Roma al Lido e viceversa: una corsa ogni 20 dalle 6.30-9.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Un servizio comunque di gran lunga ridotto rispetto al pre-coronavirus, con grossi disagi soprattutto per chi vive nelle isole.
Se nella fase uno i passeggeri si erano ridotti del 90%, con la fase due Actv conta di registrare una riduzione del 75-80% rispetto ad un anno fa in questo periodo. Il che desta comunque preoccupazione nei sindacati, insoddisfatti del rafforzamento previsto da Actv. Nei giorni scorsi, le Rsu hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto vista la peculiarità di Venezia e il timore per la sicurezza di utenti e lavoratori: «Impossibile garantire il droplet», l’allarme dei rappresentanti. —
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