Venezia, pestato a sangue e rapinato dalla baby gang

Commesso della Coop riporta contusioni e una frattura al braccio. Aggredito da una decina di minorenni a San Polo
Campo San Polo, qui si è verificata l'aggressione
Campo San Polo, qui si è verificata l'aggressione

VENEZIA. La Venezia da sogno sta diventando un incubo. Dopo un periodo di tranquillità la baby gang è tornata allo scoperto. Lo ha fatto mercoledì notte, tra quelle calli che iniziano a diventare angoscianti per chi passeggia da solo. Questa volta a subire l’aggressione di una decina di ragazzi infuriati, alcuni minorenni e altri maggiorenni, è stato un trentenne veneziano, commesso alla Coop, che verso l’una di notte stava tornando da una festa nella zona di San Polo. L’uomo è scampato al peggio solo perché ha avuto la prontezza di tuffarsi in acqua, sfuggendo alle botte che la banda gli stava dando, senza nessun motivo. In quei terribili momenti il gruppo, in preda alla rabbia e alla violenza, gli ha comunque portato via l’orologio e una catenina. Quando hanno visto che il veneziano spariva nelle acque se ne sono andati. Il trentenne è riuscito a risalire e si è diretto verso piazzale Roma, dove lavora un suo amico. Impaurito e sconvolto, si è accasciato però a terra, dove è stato trovato proprio dal conoscente che, preoccupato, lo stava cercando.

Quando lo ha visto in quelle condizioni, pieno di sangue steso sui masegni, lo ha portato all’Ospedale dell’Angelo. Nonostante lo choc il ragazzo ha comunque raccontato quanto successo. L’aggressione gli ha provocato diverse contusioni e una frattura al braccio. Ieri mattina ha denunciato l’episodio ai carabinieri che stanno guardando nel dettaglio i video delle telecamere della zona.

Mercoledì notte il giovane uomo è a una festa a San Polo. A un certo punto esce per andare incontro a un amico che lo sta raggiungendo. Non appena s’incammina viene raggiunto da un gruppetto di ragazzi che gli chiedono una sigaretta. Da questo momento per il giovane, commesso in un supermercato della città, inizia un vero incubo. La baby gang gli piomba addosso, togliendogli il respiro. In questi istanti il veneziano se la vede davvero brutta. D’istinto scappa e si tuffa in canale, facendo perdere le sue tracce.

Non è ancora stata identificata la banda che ha tutte le caratteristiche della famigerata baby gang, da mesi il terrore della città. In realtà, tre settimane fa, la polizia sono arrivati i primi provvedimenti del questore Maurizio Masciopinto che avevano fatto sperare nella fine della violenza dei ragazzi.

Fino ad adesso sono state infatti quattordici le misure, in attesa che arrivino i provvedimenti della magistratura che riguardano già 15 episodi di violenza tra centro storico e terraferma. Ventisette i giovani denunciati, fino ad ora, per reati vari. Per 14 di loro c’è stato un giro di vite: obbligo di rimanere in casa alla sera e di notte, divieto di frequentare certi locali, alcune zone e persone con precedenti, altrimenti scatta l’arresto. Non solo. Infatti sono stati emessi fogli di via e raccomandazioni (avvisi) orali affinché cambino comportamento. Non si sa quindi se i ragazzi che hanno aggredito il veneziano siano parte di quelli del grande gruppo non ancora soggetti a misure, oppure se siano nuovi adepti.

Fatto sta che camminare per Venezia è di nuovo fonte di paura per chiunque passeggi per la città. —


 

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