Sara, maturità da casa per la leucemia: un cento che vale doppio

L’ultimo mese ha frequentato da una stanza d’ospedale di Mestre. Sogna di diventare magistrata: «Ora un anno per dedicarmi agli altri»

Maria Ducoli
Sara Mancuso con l’attestato ricevuto per essere tra le migliori liceali nelle olimpiadi di lingue classiche
Sara Mancuso con l’attestato ricevuto per essere tra le migliori liceali nelle olimpiadi di lingue classiche

«La mia è stata una Maturità un po’ speciale». Descrive così, la diciannovenne veneziana Sara Mancuso, il suo Esame di Stato, superato con il massimo dei voti, al liceo classico Marco Foscarini, dove è stata l’unica della sua classe a prendere 100/100.

Con la voce bassa, per non disturbare gli altri pazienti ricoverati nel reparto di Oncologia dell’Ospedale All’Angelo di Mestre, Mancuso racconta di aver svolto le prove d’esame a casa, con due docenti presenti come scrutatori. Non poteva andare a scuola, stare in ambienti affollati: aveva appena finito il primo ciclo di chemioterapia per curare la leucemia che le era stata diagnosticata solo a inizio maggio.

«Scoprire la malattia è stata una doccia fredda, ma poi l’ho accettata e mi ha dato la spinta per affrontare gli esami con gioia. All’inizio avrei dovuto fare la Maturità in ospedale, ma poi sono potuta tornare a casa» racconta.

Nonostante avesse perso l’ultimo mese di scuola, la giovane si è presentata la mattina del primo scritto con il sorriso sulle labbra, pronta ad affrontare quella sfida, mentre ne aveva una ancora più grande tutta da vincere. L’ultimo mese di scuola, trascorso in ospedale, alle prese con cure pesanti e una malattia ancora da digerire, non le aveva permesso di prepararsi come i suoi compagni, ma lei non si è lasciata abbattere. Forte dell’impegno degli anni precedenti, quel 19 giugno ha aperto, a casa, il plico ministeriale con sicurezza.

«Ho scelto la traccia su Borsellino e l’impegno dei giovani. Mi ha fatto pensare anche all’ambiente dell’ospedale, dove lavorano molti giovani che fanno del loro meglio per aiutare gli altri e hanno una grande empatia», aggiunge.

Nel tema di italiano, Sara prende il punteggio massimo e anche nel secondo scritto, la versione di latino di un brano di Cicerone, dà prova delle sue capacità e degli anni di studio.

«L’orale l’ho fatto un po’ improvvisando, ma è andata bene» sorride. Ora, la veneziana guarda già avanti e il suo sogno è quello di diventare una magistrata. «Prima, però, vorrei prendermi un anno per dedicarmi al volontariato nel sociale, per cercare di dare agli altri un po’ di quello che qui in ospedale ho ricevuto» conclude.

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