Valzer di vetrine a Venezia, un trionfo di paperelle: i saldi non decollano

Ascom: «I residenti sempre meno attratti dai prezzi ribassati, i turisti mordi e fuggi guardano i prodotti ma non comprano»

Camilla Gargioni
Venezia, i saldi non decollano in centro storico
Venezia, i saldi non decollano in centro storico

Il nuovo store di The Bridge accanto alle papere souvenir di gomma, la vetrina ancora orfana dello sportivo Aw Lab mentre spunta “Build a Bear”, “Costruisci il tuo orso”. Continua il valzer di vetrine nelle Mercerie, tra Rialto e San Marco, cuore del commercio del centro storico.

E, a parte per gli storici negozi di abbigliamento, l’effetto saldi che partono proprio da oggi si fa sentire meno, complice una clientela composta sempre più da turisti. «I saldi nella città storica si sentono meno, certo ci sono negozi storici di abbigliamento frequentati dai veneziani, ma ne sono rimasti davvero pochi», riflette l’assessore al Commercio e alle Attività Produttive Sebastiano Costalonga, «la residenzialità in città storica è diminuita ed è meno impattante l’effetto dei saldi».

Le Mercerie fanno da cartina tornasole della situazione: sono vuoti e coperti da cellophane gli scaffali di Camicissima e Nara Milano, i negozi attigui, mentre è sparita del tutto l’insegna da Pinko sul ponte dei Baretteri e resta solo la carta da parati oltre i vetri spenti.

Allo stesso tempo, ha aperto da poco The Bridge dove c’era il negozio di Piquadro, che ha subito riaperto di fronte. E si sono fatti largo due negozi di papere souvenir, che ormai fanno capolino anche in altre città turistiche italiane come Roma e Firenze. Poi, forse sull’onda della Labubu mania (il pupazzetto cinese di Popmart che sta facendo impazzire il mondo, con code interminabili fuori dai negozi), nelle Mercerie ora si può costruire il proprio peluche. «Ci sono nuove aperture nelle Mercerie che seguono l’antipaccottiglia», sottolinea Costalonga, «altre attività invece sono sotto la lente dei controlli, arriveranno le comunicazioni con la revoca della Scia».

Rispetto all’aumento delle attività a misura di turista riflette anche Roberto Panciera, presidente di Ascom Venezia. «Il numero di acquirenti veneziani interessati ai saldi è ridottissimo, i saldi sono più orientati verso i turisti», afferma Panciera, «oltretutto, queste giornate particolarmente calde non incentivano all’acquisto nei centri storici, le persone preferiscono i centri commerciali». Ma anche i turisti che affollano le calli non fanno pensare a un boom. «Ci sono pochi americani», dice Panciera, «mentre chi passa dalla città dalle spiagge si limita a un giro turistico, non c’è un’alta propensione alla spesa».

Proprio Adico ha lanciato ieri un sondaggio sui saldi estivi, rivolto ai mestrini per capire in quale zona della città avrebbero concentrato le proprie spese. Su un centinaio di risposte, è emerso che proprio a causa del caldo a soffrire saranno i piccoli negozi, a favore invece di zona Aev Terraglio e a Marghera, Nave de Vero in testa. L’unica alternativa alla fuga dal centro città sarà Ca’ Mestre, l’ex centro Barche. —

 

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