Docente Iuav aggredito in calle, condanna unanime della politica
L’agguato mercoledì mattina da parte di alcuni studenti. Il rettore Albrecht: «Un fatto molto grave»

Un agguato in calle, mercoledì mattina, da parte di alcuni studenti. A farne le spese, un docente dello Iuav, perché «vicino al rettore» e di cui condivide «i progetti di Iuav in Medio Oriente».
A rendere noto l’accaduto è lo stesso rettore dello Iuav Benno Albrecht, in una nota che ha condiviso con la comunità accademica. «È accaduto un fatto molto grave: un nostro docente è stato circondato e aggredito fisicamente da quattro persone davanti a Palazzo Badoer, perché “colpevole” di essere mio amico e di condividere i progetti di Iuav in Medio Oriente», si legge, «Considero questo episodio estremamente preoccupante, segno di un clima di intolleranza e di conflittualità lesivo per la nostra scuola che ha sempre ospitato il libero scambio di opinioni. Quanto è accaduto è un attacco alla libertà personale inaccettabile e genera un clima di paura e di tensione che compromette la natura dell’università». L’invito da parte del rettore è di «abbassare la temperatura del conflitto di opinioni», facendo appello alla responsabilità di tutta la comunità.
Il gesto ha scatenato le reazioni di condanna bipartisan della politica. «È un fatto gravissimo, che richiama tutti noi alla responsabilità di condannare senza ambiguità ogni forma di violenza, intimidazione ideologica e antisemitismo mascherato da attivismo», dichiara Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia e membro della Delegazione del Parlamento Europeo per le relazioni con Israele. «Attaccare chi dialoga con Israele o partecipa a progetti di ricostruzione in Medio Oriente significa scegliere la via della radicalizzazione e del fanatismo».
Solidarietà anche da parte del senatore Pd Andrea Martella, segretario del partito veneto. «Mi auguro venga fatta rapidamente piena luce sui fatti e che vengano individuati i responsabili di questo grave episodio», afferma Martella, «l’uso della violenza e dell’intimidazione va sempre condannato e chi se ne rende autore va sempre isolato».
Alle parole del senatore Martella fanno seguito quelle del senatore di Fdi Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario del gruppo a Palazzo Madama. «Colpire fisicamente un professore per la sua presunta vicinanza al rettore e per i progetti accademici dell’ateneo in Medio Oriente è un atto vergognoso, che non può essere in alcun modo minimizzato», dichiara Speranzon, «Fa paura inoltre il preoccupante ritorno di un antisemitismo mascherato da attivismo politico, che colpisce tutto ciò che ha a che fare con Israele e i suoi interlocutori, anche in ambito accademico. Il dissenso non può mai sfociare nella violenza».
Per Lia Quartapelle, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera e deputata del Partito Democratico,«la violenza fisica è sempre inaccettabile, tanto più quando si consuma in un luogo che dovrebbe essere presidio di libertà, dialogo e confronto civile come l'università. Chi alza le mani per esprimere dissenso non sta protestando: sta intimidendo. Quando si verificano fatti del genere devono suonare campanelli d'allarme per tutte le forze democratiche. La violenza non ha nulla a che vedere con la politica».
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