Venezia, Actv prepara la stretta sulla sicurezza: telecamere di sorveglianza nei battelli
L’azienda studia come dotare i mezzi di occhi digitali dopo le ultime aggressioni. Zuin:«Non staremo con le mani in mano»

Se la presenza delle guardie giurate agli imbarcaderi si rivela utile ma insufficiente a debellare il problema delle aggressioni al personale di navigazione, non resta che intervenire direttamente sui battelli. Come? Con le telecamere di sorveglianza, come già succede negli autobus di linea.
Actv ha infatti iniziato a valutare la possibilità di installare occhi digitali all’interno di battelli e vaporetti allo scopo di monitorare quanto succede a bordo e, al tempo stesso, di fungere da deterrente ad episodi come quello capitato venerdì ai due controllori aggrediti da un turista australiano. A dire il vero, la previsione che tutti i mezzi pubblici siano dotati di telecamere di sicurezza è già contenuta nel protocollo siglato dall’azienda con le sigle sindacali a fine 2024 in Prefettura. Se le modalità di costruzione in serie degli autobus rende più facile l’installazione di telecamere a bordo, discorso diverso vale per i battelli e i vaporetti.
Questi ultimi, infatti, vengono confezionati ad hoc, uno alla volta. Motivo per cui dotare i mezzi acquei dell’infrastruttura necessaria richiede inevitabilmente più tempo. Per questo, i tecnici incaricati da Actv hanno già iniziato a verificare la fattibilità dell’operazione all’interno dei battelli utilizzati quotidianamente per il servizio di navigazione, che necessitano di essere cablati e dotati della tecnologia digitale necessaria. Motivo per cui, in parallelo, l’azienda sta procedendo su altri due piani.
Il primo è quello che riguarda i nuovi mezzi la cui realizzazione è già stata bandita. In questo caso, visto l’aumento dei casi di aggressione, Actv sta valutando di prevedere una variante ai bandi che comporti l’aggiunta in corso d’opera degli interventi necessari per l’installazione di videocamere.
Per i nuovi mezzi la cui realizzazione deve ancora essere messa a bando, invece, l’azienda prevederà nel capitolato di predisporre già quanto necessario per dotare i battelli di telecamere di sicurezza. «Siamo molto preoccupati per questi episodi», conferma l’assessore alle società partecipate, Michele Zuin, «oltre a confermare la solidarietà ai dipendenti, non intendiamo restare con le mani in mano. Ci confronteremo con i sindacati per trovare soluzioni comuni e adeguate».
La stretta va del resto di pari passo con le bodycam che saranno fornite al personale in servizio su bus e vaporetti. Portare questo tipo di strumentazione nei mezzi pubblici non sarà certo banale: le registrazioni si scontrano con le norme sulla privacy e, anche per questo, è necessario prevedere due sistemi diversi, uno per il conducente al volante, l’altro per il controllore che si muove tra i passeggeri e verifica i biglietti.
C’è poi la figura del marinaio, la cui telecamere dovrebbe avere un’altra impostazione. Tempistiche e modalità, in ogni caso, dovranno essere valutate e decise in sede di contrattazione sindacale. E non a caso, un incontro per affrontare questi temi è già in programma. La strada, però, è tracciata.
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