Una coltellata al cuore di Roberto
L'autopsia: ucciso da una ferita profonda. Ma il giallo rimane

Il cortile dove è stato trovato il corpo
Una profonda ferita al petto che ha colpito il cuore causata da un'arma da taglio. E' questa la causa della morte di Roberto Bosser, il trentatreenne veneziano trovato morto giovedì mattina nel cortile sottostante la sua abitazione in fondamenta San Sebastiano. E' questo il primo risultato a cui è giunta l'autopsia.
L'esame è stato eseguito ieri mattina dal medico legale, la dottoressa Valentina Meneghini che si è presa comunque altre 24 ore di tempo per analizzare i risultati dell'esame autoptico e proseguire gli accertamenti per ultimare la sua relazione sull'autopsia. E quindi una ulteriore verifica degli elementi che possono risolvere il giallo di San Basilio sono stati rinviati a domani, lunedì, quando è previsto un nuovo confronto tra il medico legale, il pubblico ministero che conduce le indagini, la pm Cristina Motta, e gli investigatori della Compagnia Carabinieri di Venezia assieme ai colleghi del Nucleo Investigativo. Più di una certezza l'autopsia l'ha data: la morte di Bosser non è stata causata da un incidente (in un primo momento si era ipotizzato anche una caduta dall'alto della palazzina che guarda sul cortile dove è stato rinvenuto il corpo) ma quella del giovane veneziano è stata una morte violenta. Omicidio o suicidio? Questo ora è il punto, fondamentale, da chiarire. La profonda ferita al petto che ha toccato il cuore è stata provocata da una arma da taglio, probabilmente un coltello. Una ferita che non ha lasciato scampo al giovane. Al momento non è certo che la lama che ha ucciso Bosser sia quella trovata dai carabinieri vicino al cadavere, tra l'erba del cortile del palazzo: si tratta di un piccolo coltellino a serramanico su cui sono in corso accertamenti. E su cui, va ricordato, i carabinieri non avevano rilevato tracce di sangue. Sono in corso da parte del medico legale accertamenti per stabilire se la lama del coltello ritrovato, dalle dimensioni contenute, può corrispondere con il tipo di ferita che ha causato la morte di Bosser. Un elemento importante ai fini delle indagini per stabilire se il coltellino è l'arma del delitto oppure no. Se di delitto, si tratta. Sulla base dell'esito dell'autopsia, infatti, non viene scartata affatto al momento, oltre all'ipotesi dell'omicidio, neanche quella di un tragico atto di autolesionismo. E al momento i militari veneziani preferiscono non azzardare ipotesi in attesa del nuovo confronto con il medico legale che servirà a dare un definitivo slancio alle indagini. Secondo quanto era emerso dalle prime indagini, il cadavere era in un angolo del cortile di fondamenta San Sebastiano da quattro, cinque giorni (ovvero probabilmente da sabato della scorsa settimana) ma nessuno dei residenti della zona si era accorto di nulla nè sono stati segnalati o trovati elementi che possano dare certezza all'ipotesi dell'aggressione. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Cristina Motta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video