Una candela con tutti i nomi per ricordare le giovani vittime

SAN DONà. Una lunga scia di sangue e sofferenza. Sulla locandina che presentava la fiaccolata di ieri sera, una candela stilizzata ha riportato, nella parte della fiamma rossa, molti dei nomi dei giovani morti in incidente stradale in questi mesi. Ci sono quelli di Riccardo, Giovanni, Leonardo e Eleonora, i quattro amici piombati nel canale di via Pesarona a Jesolo, speronati da un’auto pirata, uno dei quali, Riccardo, è figlio di Romina Laugeni, la mamma che ha fortemente voluto la fiaccolata. La stessa notte del 13 luglio, era morto Brian Merletti, infermiere di Ascoli assunto all’ospedale di San Donà, schiantato contro un platano al ritorno da Jesolo. Sara Guernier di Eraclea era morta a ottobre in un incidente in moto lungo l’argine del Piave al ritorno dalla fiera del Rosario con il fidanzato. E Marco Scarpa, 21enne di San Donà, morto a dicembre nello scontro contro un Tir in via Calvecchia a San Donà. Sempre a dicembre, Giulia Bincoletto è morta nel frontale sulla bretella San Donà-Noventa contro un’altra auto con a bordo i giovani Chiara Brescaccin e Matteo Gava. Nessuno in questa tragica lista di morti sulla strada aveva ancora compiuto 30 anni. Un dato che fa riflettere perché dimostra come siano i più giovani quelli a rischio quando sono al volante. Per tanti motivi. Perché sono quelli che si muovono di più, quasi sempre nel fine settimana, per andare o tornare dai locali notturni, feste, eventi. Perché sono i più distratti, magari dall’uso del cellulare che è parte della loro vita sociale. Tra i nomi della candela forse ne mancheranno altri morti in Veneto e in Italia, ma un pensiero ieri sera era rivolto a loro e alle famiglie che non si danno pace e vogliono fare qualcosa di concreto perché non accada più. —
G.Ca.
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