Un sabbiodotto per combattere l’erosione a Bibione

BIBIONE. Cantieri al via per la costruzione del sabbiodotto, l’infrastruttura che consentirà di combattere l’erosione costiera a Bibione. I lavori sono stati consegnati all’impresa aggiudicataria, che sta già allestendo i cantieri per poi iniziare l’intervento. Un traguardo importante per Bibione, celebrato con un convegno nella sede dell’Associazione albergatori. Il sabbiadotto, posizionato sotto la sabbia, consisterà di mille metri di tubazione metallica fissa e di 1.600 metri di tubazione mobile.
Il primo stralcio, in esecuzione, prevede il posizionamento del tracciato fisso e di un primo pezzo di tubatura mobile. Sarà già funzionale, ovvero in grado di produrre il suo benefico effetto. Attraverso una draga verrà raccolta la sabbia al largo nella zona in cui ce n’è di più per poi trasferirla dove più si avverte il problema dell’erosione, sull’arenile verso piazzale Zenith. Il primo stralcio dovrebbe essere terminato entro fine anno. Per il secondo è già stato redatto il progetto e fatto l’affidamento dell’appalto.
«Il sabbiodotto è uno dei modelli che abbiamo messo in campo, come costa veneta, per affrontare in maniera organica il problema dell’erosione», ha commentato il sindaco Pasqualino Codognotto, «nel nostro caso soddisfiamo anche un’importante esigenza ambientale. Andremo a togliere dalla spiaggia gran parte dei camion che corrono in quella zona per il trasporto della sabbia, perché avverrà meccanicamente attraverso il tubo».
«Il sabbiodotto è il futuro della salvaguardia, per cercare di contrastare il fenomeno erosivo che riguarda tutta la costa», ha aggiunto Vania Prataviera, presidente di Bibione Spiaggia. Il sabbiodotto è frutto di un protocollo d’intesa tra più soggetti: il Comune (che ha finanziato la progettazione con 120 mila euro); i tre concessionari dell’arenile ovvero Bibione Spiaggia (che ha investito oltre 800 mila euro), Bibione Mare e Fraterna; e la Regione. Quest’ultima ha messo sul piatto la fetta più grossa, pari a oltre tre milioni. Nel dettaglio: 2,1 milioni destinati al sabbiodotto, a cui si aggiunge un altro milione e 800 mila circa per opere di ripascimento aggiuntive.
«Si sta lavorando molto pure sulla compartecipazione dei fondi europei, anche per consentire una programmazione importante a medio-lungo termine, che serve alla Regione, ma soprattutto agli operatori», ha detto il vice governatore Gianluca Forcolin. «Una volta terminato, il sabbiodotto sarà anche motivo di sperimentazione, per verificare se è possibile esportarlo da altre parti», ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, «penso che questo strumento possa essere esportato in altre località».
Giovanni Monforte
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