«Un referendum per la fusione dei Comuni»

MEOLO
Fusione dei Comuni ora spunta anche il referendum consultivo. Franco Piovesan, segretario del circolo del Pd di Meolo, si è riallacciato al dibattito stimolato dal presidente mandamentale della Confcommercio, Angelo Faloppa, e subito sostenuto dal sindaco di San Donà, Andrea Cereser, quindi da esponenti di Città Insieme, lista civica che appoggia la maggioranza a San Donà. «La pandemia del coronavirus sta mettendo in luce tutti i difetti della nostra società», premette Piovesan dalla segreteria Pd di Meolo, «tra i quali la macchinosità dell’amministrazione pubblica. Non a caso i primi a denunciare la situazione sono i rappresentanti di attività commerciali e produttive. L’organizzazione stessa degli enti locali non può più far riferimento ai campanili, ma devono essere individuati dei bacini ottimali che abbiano come riferimento un certo numero di abitanti e l’omogeneità territoriale. Questo può portare a vari vantaggi. Invece di avere impiegati che si occupano di un po’ di tutto in maniera despecializzata, avendo uffici più grandi il personale potrebbe sviluppare nuove professionalità e far meno ricorso a consulenze esterne. L’aggregazione dei comuni non fa allontanare il cittadino dai suoi amministratori in quanto la normativa dà ai nuovi enti gli strumenti per mantenere la rappresentatività e comunità di riferimento».
«La conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale», precisa Piovesan, «ha speso grandi risorse per ricerche e studi per trovare la forma migliore di aggregazione dei Comuni, semplificare il sistema burocratico. Ma i risultati sono sempre stati deludenti per la scarsa convinzione di chi li portava avanti. Altri esempi sono la stesura del Piano d’Area delle terre fra il Musestre ed il Piave, gli accordi per la realizzazione del nuovo casello di Meolo/Roncade sulla A4. Il circolo del Partito Democratico di Meolo», conclude l’esponente del Pd, «ritiene sia giunto il momento del salto di qualità della politica su questa materia e di sostenere un referendum consultivo fra la popolazione. La politica deve assumersi la responsabilità delle scelte, non c’è più tempo da perdere se vogliamo contribuire a un razionale ammodernamento del nostro sistema paese».
Ma il fronte del no è altrettanto forte. L’ex deputato Luciano Falcier, sostenitore piuttosto della Provincia del Veneto orientale e nemico acerrimo della Città metropolitana come esempio di aggregazione, è stato molto critico su questo ritorno alla proposta di fusione che ha subito bocciato in difesa delle identità territoriali ed economiche. L’ha respinta anche la sindaca di Musile, Silvia Susanna, e un molti sindaci della Lega. Luigi Trevisiol, ex vice sindaco di San Donà ed esponente di riferimento del centro moderato sandonatese è lapidario: «Non è questo un territorio fertile per le fusioni. Troppo forti le identità territoriali, radicata la cultura di ogni cittadina e paese. E, poi, la scusa non può essere il fantomatico risparmio di risorse tutto da dimostrare. Noi dobbiamo puntare sull’efficienza». —
Giovanni Cagnassi
Giovanni Monforte
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