Un mese fa il decesso del giornalista di Sky

Poco più di un mese fa un altro mestrino era deceduto in palestra, a causa di un malore durante l’allenamento. Federico Leardini, giornalista mestrino trapiantato a Milano, aveva 38 anni. Era uno dei...

Poco più di un mese fa un altro mestrino era deceduto in palestra, a causa di un malore durante l’allenamento. Federico

Leardini, giornalista mestrino trapiantato a Milano, aveva 38 anni. Era uno dei volti di SkyTg24, dove conduceva la rubrica “La Campanella” su Borsa e finanza. La tragedia si è consumata in una palestra di Carate Brianza, in Lombardia, vicino a dove abitava.

Federico era cultore della forma fisica e del body building, stava eseguendo alcuni esercizi quando si è sentito male. Immediati i soccorsi: quando i medici del 118 sono arrivati in palestra, hanno subito capito che la situazione era molto grave. Il giornalista era stato trasferito d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza, nel reparto di terapia intensiva cardiochirurgica. Era rimasto attaccato all’Ecmo, la macchina cuore-polmoni, fino a ieri, quando il suo fisico, seppur forte e temprato dagli allenamenti, aveva poi ceduto. Al suo fianco, la moglie, la figlia di pochi anni e i genitori, medici conosciutissimi nel Veneziano. Il padre Gianni era stato primario di Reumatologia al Civile mentre la madre, Elisabetta Boehm, aveva diretto il reparto di Oculistica sempre all’ospedale di Venezia. Studi al liceo Bruno, a Milano Leardini era arrivato nel 2000 per gli studi universitari. Aveva scelto la facoltà di Scienze politiche, poi un Master in Relazioni internazionali con un’esperienza lavorativa a Bruxelles. I primi passi nel giornalismo li aveva mossi al canale tematico di economia Class Cnbc e poi sette anni fa l’ingresso a SkyTg24. Si occupava di una striscia quotidiana di economia e Borse. In un’intervista, era stato lui stesso a confessare le sue grandi passioni, tra queste: sollevare pesi in palestra. L’autoposia ha poi accertato che il decesso è stato causato da insufficienza respiratoria.

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