Un ittiturismo alla foce del Piave nel ricordo di Roberto

JESOLO. Esattamente un anno fa, un grave lutto ha colpito la famiglia Bardella, con l’omicidio di Roberto in una favela brasiliana. Enrico Bardella, il papà pescatore di Cortellazzo, ora ricorda il...
JESOLO. Esattamente un anno fa, un grave lutto ha colpito la famiglia Bardella, con l’omicidio di Roberto in una favela brasiliana. Enrico Bardella, il papà pescatore di Cortellazzo, ora ricorda il figlio aprendo il primo ittiturismo della provincia di Venezia alla foce del Piave. Un sogno che aveva Roberto, portato a termine dopo 4 anni, tra permessi, autorizzazioni e mille difficoltà. Sarà una finestra sul Piave, come definita dall’architetto Stefano Ferro che ha seguito l’iter. Ha intrapreso un percorso individuato dalla legge regionale 28/2013 per promuovere e mantenere la tradizione dei capanni e delle bilance da pesca. Presto l’inaugurazione della struttura per la prima bilancia dedicata all’ittiturismo della provincia di Venezia.


Papà Enrico avrebbe voluto condividere questo progetto con il figlio Roberto. Ma Enrico, uomo deciso e forte, ha voluto completare comunque l’impresa nel suo ricordo. Tanti gli ostacoli. Ora è nato un progetto pilota per costruire un percorso tecnico in ambienti sensibilissimi nei quali sorgono queste strutture che appartengono alla storia e alla tradizione della pesca in questo territorio.
(g.ca.)


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