Ultimo saluto a Filippo «Ci ha lasciati volando davanti a cielo e mare»

VENEZIA. «Ci ha lasciati volando. I suoi grandi occhi si sono chiusi guardando un cielo e un mare meravigliosi». È con questa immagine che la famiglia Marin ricorderà per sempre Filippo, il ragazzo di 19 anni morto in Portogallo lo scorso 20 luglio, precipitando da una scogliera dopo aver guardato il tramonto. Ieri mattina, nella maestosa chiesa di Santi Giovanni e Paolo, la mamma Carolina, il papà Marco e il fratello Lorenzo si sono uniti in un grande abbraccio, davanti a centinaia di amici che hanno riempito la navata centrale. I tre sono andati nel leggio vicino all’altare per leggere una lettera intensa, traboccante di amore: «Pippo ha sempre cercato l’armonia tra le cose», ha letto Marco Marin, a nome della famiglia che gli stava accanto, «lo si vedeva nei suoi visionari progetti di architettura, quelli che non portava a scuola, ma che faceva in totale libertà, senza nessuna regola. Era difficile entrare nei suoi pensieri, ma noi lo capivamo dai suoi occhi».
Tutti hanno ricordato i suoi grandi occhi celesti, caldi ed espressivi, e la sua disponibilità a donare sempre un sorriso. La messa, celebrata da padre Angelo, è iniziata alle 10.30, ma la bara bianca era già nella vicina cappella San Tommaso, ricoperta di tantissimi fiori e bigliettini. Il fratello Lorenzo e altri amici hanno portato il feretro all’interno, davanti all’altare dove sono state depositate le corone di fiori con messaggi di affetto come «Amici di sempre», «La tua scuola Liceo Artistico», «I tuoi compagni di classe» e una di girasoli posta su un cavalletto con scritto «Tu vivi nei nostri cuori».
Toccanti tutti i pensieri degli amici, tasselli preziosi di una vita che secondo padre Angelo «non è tolta, ma trasformata». Il sacerdote che ha celebrato ha invitato i presenti a tenersi per mano «per creare ponti e non muri».
L’unità e la solidarietà tra chi stava dando l’ultimo saluto a Pippo si respirava nell’aria fin dall’inizio, ma quando gli amici hanno parlato la si è potuta toccare con mano: «Il viaggio in Portogallo è durato troppo poco», ha detto una delle ragazze del gruppo dell’Algarve, «ma ci ricorderemo sempre di quanto siamo stati beni tutti insieme. Per questo anche oggi ci siamo vestiti di bianco come quell’ultimo giorno e abbiamo portato un albero anziché dei fiori perché vogliamo piantarlo in modo che tu cresca con noi».
Elisabetta ha letto a nome dei compagni di classe: «Sarà difficile affrontare un nuovo anno senza di te, ma ci piace ricordare come riuscivi a riempire una piovosa giornata di pioggia con la tua allegria», mentre l’amico Riccardo gli ha dedicato un poetico ricordo: «La morte non è niente, è come se fossi nascosto nella stanza accanto».
I ragazzi hanno poi intonato insieme le canzoni preferite di Pippo: «Le tasche piene di sassi» di Jovanotti, «L’anno che verrà» di Lucio Dalla e «Certe Notti» di Ligabue che ha chiuso la cerimonia, mentre gli amici portavano fuori la bara.
Pippo sarà cremato e le sue ceneri verranno disperse nell’acqua che tanto amava.
Il funerale è stato celebrato dopo dieci giorni, visto che l’incidente che è costato la vita al giovanissimo veneziano è accaduto la notte del 20 luglio scorso. I genitori si sono immediatamente precipitati in Portogallo, precisamente in Algarve, ma non hanno potuto nulla per sbloccare la burocrazia che ha impedito alla bara di rientrare prima. Sono tornati e solo dopo alcuni giorni il giudice portoghese ha finalmente concesso il nulla osta per autorizzare il rientro in patria di Filippo.
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