«Ufficio stampa smantellato da Brugnaro»

Scoppia il caso dello smantellamento dell’ufficio stampa del Comune da parte del sindaco Luigi Brugnaro sollevato ufficialmente dall’'Ordine e dal Sindacato dei giornalisti del Veneto - rispettivamente con il presidente Gianluca Amadori, e la vicesegretaria vicaria Monica Andolfatto - che esprimono in una nota «forte preoccupazione» perché esso sarebbe «sostituito gradualmente da una struttura parallela di comunicazione a disposizione del sindaco» e non dell’ente, come prevede la legge 150 del 2000.
Ordine e sindacato dei giornalisti annunciano che «al riguardo una segnalazione è stata inviata sia all'Ispettorato per la funzione pubblica», «sia all'Anci Veneto, l'associazione dei comuni, che nel 2010 ha siglato un protocollo d'intesa con il sindacato dei giornalisti per garantire la corretta applicazione della legge 150/2000», che prevede che all'interno dell'Ufficio stampa debba prestare servizio personale iscritto all'Ordine dei giornalisti. Nella nuova macrostruttura organizzativa del Comune di Venezia non viene più indicata l'esistenza dell'Ufficio stampa che, nel frattempo, è stato fortemente ridimensionato nei numeri e nelle competenze.
«La giunta comunale» scrivono Amadori e Andolfatto «ha infatti provveduto all'assunzione di due "collaboratrici, retribuite dal Comune, addette alla comunicazione", non inserite nell'Ufficio stampa, di cui una non iscritta all'Ordine dei giornalisti, che si occupano anche dell'aggiornamento dei profili social personali dell'architetto Brugnaro. La giunta ha poi deliberato l'assunzione, a titolo gratuito di un giornalista professionista al quale è stato affidato un non meglio precisato incarico di "supporto della comunicazione", estraneo a quanto previsto dalla Legge 150/2000. Il giornalista cui è stato affidato il nuovo incarico, da quanto è stato spiegato, verrebbe altresì retribuito direttamente con i soldi messi a disposizione dallo stesso architetto Brugnaro, in qualità di privato cittadino (o da qualche sua società). È difficile non domandarsi di quale margine di autonomia egli possa godere, considerato che gli interessi del privato cittadino e imprenditore Brugnaro non necessariamente possono sempre coincidere con gli interessi della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini del Comune di Venezia. A ciò si aggiunga l'avviso di mobilità interna per tre unità da assegnare alla nuova Area Comunicazione di prossima istituzione, nel quale l'iscrizione all'Albo professionale dei giornalisti è indicato soltanto come requisito preferenziale, e non come obbligo di legge. Il tutto mentre non è stata ancora data attuazione all'affidamento dell'incarico di portavoce del sindaco». Pochi mesi fa si è anche licenziato il capo ufficio stampa del Comune Enzo Bon e altre due giornaliste avrebbero chiesto il trasferimento. No comment dall’Amministrazione mentre sulla vicenda, mentre ha già presentato un’interrogazione il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi, ne annuncia un’altra il consigliere del Movimento Cinque Stelle Davide Scano e anche la Cgil Funzione Pubblica approva l’iniziativa di Ordine e Sindacato giornalisti ricordando che «lo “staff” del sindaco che si occupa di organizzazione e comunicazione pesa complessivamente sulle casse comunali per 110.266 euro e che per nessuna di queste figure è stato effettuato un concorso pubblico ma sono tutte a nomina diretta».(e.t.)
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