Truffa, Fuso condannato a 8 mesi

L’imprenditore trevigiano era finito nell’inchiesta di Fanpage

VENEZIA. Recentemente era balzato agli onori delle cronache per essere finito nella video inchiesta di Fanpage sul business dei rifiuti. Ieri Stefano Fuso, imprenditore al timone della Punto Riciclo ed ex responsabile della coop Solaris che ha gestito l’accoglienza dei migranti a Eraclea (difeso dall’avvocato Igor Zornetta), è stato condannato dalla giudice Savina Caruso a 8 mesi (pena sospesa) per truffa. Coimputati con le accuse di truffa e frode Roberto Alberti (avvocato Giovanni Fabris) e il figlio Matteo (avvocati Gianmaria Daminato e Matteo Lazzaro), condannati rispettivamente a 1 anno e 8 mesi e 1 anno e 10 mesi.

Al centro del procedimento, l’acquisto di una barca a motore nel 2010 per 70mila euro che Alberti compera da un privato, stabilendo che la proprietà sarebbe passata solo con il pagamento della rata finale, rappresentata però da un assegno insoluto di 58mila euro. Sta di fatto che a ottobre 2010 Roberto Alberti fa un incidente nautico in Canal Salso, scontrandosi con la barca di Fuso, colui che peraltro aveva fatto da mediatore per la vendita dell’imbarcazione. Entrambi i natanti coinvolti nello scontro risultano coperti dalla stessa assicurazione. Ad avere la peggio, l’imbarcazione degli Alberti che la notte dopo l’incidente affonda. Gli Alberti quindi chiedono la rifusione all’assicurazione di 100mila euro di danni. Ma l’assicurazione, sospettato che ci fosse qualcosa che non andava, aveva segnalato il caso.

Ieri la giudice ha disposto un risarcimento di 12mila euro all’assicurazione e di 3mila euro per il venditore della barca che potrà però rivolgersi al giudice civile. (ru.b.)

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