Troppi danni, Mestre dice addio ai wc pubblici

L’interscambio di piazzale Cialdini perde l’unico spazio con servizi igienici della terraferma: per aggiustrarli sono stati spesi circa 30 mila euro 

MESTRE. La stupidità di pochi finisce con il danneggiare tutti. Se c’era bisogno di una conferma, questa arriva dalla sorte toccata alla struttura dei bagni pubblici di piazzale Cialdini, all’interscambio del tram. Sparita all’improvviso.

Erano stati allestiti da Avm e Comune nel dicembre 2015 per dare servizi al piazzale dove si intersecano autobus e tram nel via vai di pendolari e turisti. Da alcuni giorni la struttura dei bagni (che non erano chimici ma dotati di tutti gli scarichi e allacciamenti, quindi pensati per restare in forma fissa) è stata tolta.



Al suo posto più rastrelliere porta biciclette.

Fotoagenzia Candussi / Chiarin /Piazzale Cialdini , Mestre / Bici Park Piazzale Cialdini
Fotoagenzia Candussi / Chiarin /Piazzale Cialdini , Mestre / Bici Park Piazzale Cialdini


Da Avm allargano le braccia: in questi mesi i bagni pubblici, gli unici di Mestre, sono finiti nel mirino dei vandali tanto che l’azienda ha accumulato qualcosa come 30 mila euro di spese per riparare ai danni patiti.

Vetri rotti, porte divelte, gabinetti intasati. All’inizio, quando erano a pagamento, con la sorveglianza diurna di una cooperativa, un ingresso costava una moneta da 50 cent. Di notte, le macchinette raccoglisoldi venivano depredate. Poi si è cambiato sistema: si potevano utilizzare con la tessera Imob-Venezia Unica ma l’andazzo non è cambiato e anzi, si sono ripetuti i danneggiamenti. Alla fine dall’azienda di trasporto hanno deciso di rassegnarsi. E nei giorni scorsi, i bagni sono stati tolti «per evitare che tale esborso crescesse nuovamente», dicono da Avm.

Il blocco di tre bagni pubblici è ora in un deposito.

Una piccola sconfitta per i mestrini che avevano visto, a sorpresa, sperimentare per tre anni a piazzale Cialdini un sistema di servizi che nel resto dell’Europa è la normalità: un’area parcheggio per le biciclette con rastrelliere dotata di servizi igienici pubblici. Un bagno pubblico, una volta si chiamavano vespasiani ed erano ben diversi, è un segno di civiltà in una città. Quello di Cialdini doveva essere un esperimento pilota da diffondere poi in altri punti strategici di interscambio con il trasporto pubblico.

A Mestre i bagni vengono tolti e la città fa una pessima figura e perde un piccolo servizio per la cittadinanza.

Ora chi avrà bisogno di un bagno urgentemente dovrà arrangiarsi utilizzando i bagni dei bar del centro, magari pagando un caffè, per poterli usare,oppure dovrà salire al terzo piano del centro Le Barche che da anni offre, nel silenzio generale, un servizio benemerito alla città garantendo l’accesso gratuito ai bagni interni ai frequentatori, anche occasionali.

Da Avm ci spiegano che l’idea dell’area attrezzata è solo in stand-by: si sta cercando di capire quale potrebbe essere il miglior modello gestionale per evitare vandalismi e danno economico visto che spesso i soliti vandali hanno reso inagibili i wc per settimane.

A Venezia, centro storico e isole, i bagni pubblici sono 16, tutti gestiti da Veritas che ne cura pulizia e manutenzione; sono attrezzati per le persone con disabilità e con nursery per bambini. Ci si accede con la wc-card, collegata con la Venezia unica e con sconti per residenti e anziani. A Mestre, che scopre ora la risorsa del turismo pernottante, non siamo manco capaci di tenere aperto manco un wc pubblico. —


 

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