«Troppe famiglie disperate e senza stipendio»
Il caso Move Hotel. Merlo contro Danieli: «I soldi non sono arrivati»
MOGLIANO.
Weekend di pausa nelle proteste di imprenditori e operai di fronte al Move Hotel di Zerman. Dopo che nelle giornate di giovedì e venerdì le ditte coinvolte nella costruzione del lussuoso albergo hanno fatto fronte comune insieme alle manovalanze per sollecitare i pagamenti degli insoluti da parte di Finpro, ieri ed oggi la protesta si è concessa due giorni di stop. Cruciale sarà probabilmente domani, che vedrà il ritorno dei protestatari lungo via Bonfadini. Intanto il cavalier Alberto Merlo, titolare dell'omonima srl che ha partecipato ai lavori per la costruzione dell'edificio, con una nota ribatte alle dichiarazioni di Claudio Danieli, proprietario di Finpro, l'immobiliare commissionaria dei lavori. «Smentisco le dichiarazioni fatte da Claudio Danieli, il quale sostiene che l'azienda Merlo srl non vuole incassare i soldi per i lavori eseguiti al nuovo Move Hotel. La nostra richiesta di pagamento si riferisce alla contabilità di cantiere di aprile 2010. Se Danieli vuole saldare il suo debito può farlo in qualsiasi momento. Inoltre voglio ricordargli che quando parla dei 400.000 euro, si limita al solo credito vantato nei confronti di Finpro, facendosi portavoce solo per questa società. Noi, invece, vogliamo precisare che vantiamo un credito di altri 3.100.000 di euro da Edil 2001, società ben nota allo stesso Danieli. Proprio con lui sono state condotte le trattative relative ai contratti sottoscritti con Edil 2001, in quanto all'epoca era co-amministratore della medesima società». Merlo si rivolge poi a Roberta Coin, amministratore delegato unico di Edil 2011: «Il tempo occorso per realizzare le opere è inferiore al tempo che i committenti stanno impiegando per approvare le contabilità. Ricordiamo che lo stesso Danieli ha già dichiarato in data 30 dicembre 2010, sotto sua responsabilità, che le opere edilizie sono conformi al progetto e gli ambienti risultano salubri e agibili in occasione della presentazione della domanda di agibilità». Un ultimo pensiero va alle famiglie degli operai. «Ci sono famiglie disperate con mutui e figli a carico, il cui stipendio ora non potrebbe essere garantito». Intanto, con una lettera aperta, quattro imprese che lavorano nel cantiere (La Maggiò Costruzioni srl di Musile, La Toninato Impianti di Noventa di Piave, la Foro Impianti Elettrici di Mestre e la Zanet Marmi di Musile) sostengono di essere state regolarmente pagate da Edil 2001 e, difendendo la committenza, denunciano che i loro dipendenti «sono stati oggetto di minacce e frasi intimidatorie da parte dei manifestanti».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video