Treviso mare, il sindaco di Meolo vuole riaccendere gli autovelox: «Lo faremo omologare»
Dibattito fiume in Consiglio comunale a Meolo, il sindaco confida nel Ministero: «Speriamo di risolvere tra 3 o 4 mesi, altrimenti valuteremo
di trovare una ditta straniera»

Per ora il velox sulla Treviso-mare rimarrà spento. Ma la volontà del Comune di Meolo è di riaccenderlo.
«Speriamo che in 3 o 4 mesi ci sia una risoluzione normativa del problema. Altrimenti», ha annunciato il sindaco Daniele Pavan, «faremo i precursori e valuteremo di trovare una ditta straniera che ci faccia l’omologazione». Il tema velox è stato discusso in consiglio comunale. Il sindaco ha ribadito che la scelta di spegnere è stata dettata dall’incertezza normativa sulla mancanza dell’omologazione.
«Meolo ha deciso questa linea anche per ovviare a potenziali rischi in capo ai funzionari fino alla parte politica, per il rischio di danno erariale», ha detto Pavan, «La presa di responsabilità non può essere dell’ente locale, ma di chi deve legiferare per ordinare questa problematica che esiste da trent’anni. È un segnale che vogliamo dare perché dev’essere risolta presto».
Pavan punta il dito su quegli automobilisti che, pur in presenza di elevate violazioni del limite di velocità, invece di interrogarsi sui loro comportamenti, presentano ricorso. Ma il sindaco non lesina critiche anche alle associazioni che spingono sui ricorsi.
«L’intenzione è di riaccendere presto il dispositivo, perché ha dimostrato di fare sicurezza stradale», ha aggiunto Pavan, «Siamo fiduciosi che ci sarà una risoluzione normativa del problema e disposti ad attendere. Ma se questa situazione perdurerà per tempo, è chiaro che metteremo davanti la responsabilità della sicurezza delle persone, valutando di trovare una ditta che faccia la migliore l’omologazione con norme europee».
La minoranza di Energie Meolesi ha presentato un’interrogazione e una mozione per chiedere a Veneto Strade di destinare parte dei proventi delle sanzioni del velox per la realizzazione di opere di messa in sicurezza e fluidificazione della viabilità.
«Ci preoccupa la ricaduta economica, anche in funzione di altri ricorsi che potrebbero avere ripercussioni sul bilancio», ha detto il consigliere Giampiero Piovesan, «Siamo rimasti spiazzati dalla scelta di spegnere».
L’assessore Vio ha ricordato i 613 mila euro dalle multe impiegati per la manutenzione della viabilità, a cui si aggiungono i quasi 450 mila dati a Veneto Strade.
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