Tre dossi per rendere sicuro viale Colombo

Sottomarina. L’allarme sicurezza dopo l’avvio dei lavori del megatubo e il limite dei 30 km orari

SOTTOMARINA. Allarme sicurezza in viale Colombo. Dopo le proteste dei residenti per l’aumento del traffico, anche pesante, causato dal cantiere aperto in Lungomare per il megatubo, l’amministrazione corre ai ripari prevedendo l’installazione di tre dossi che costringano gli automobilisti a rispettare il limite dei 30 km all’ora.

I problemi, e le lamentele, sono iniziati un mese fa quando è stato aperto un secondo cantiere in Lungomare per proseguire con i lavori di posa e allacciamento del megatubo che risolverà i problemi idraulici del centro di Sottomarina. Dalla rotonda del Granso Stanco a viale Tirreno si procede normalmente in andata, ma al ritorno la carreggiata ovest è chiusa e tutto il traffico viene deviato su viale Colombo dove è stato invertito il senso di marcia. Da allora c’è il caos perché i residenti, abituati in inverno al traffico di una via residenziale, si sono ritrovati con un incremento di transiti esponenziale e con il passaggio anche di tutti i camion in uscita dal mercato ittico.

Nella via è stato istituito il limite dei 30 km orari, ma nessuno lo rispetta e i residenti hanno timore anche a attraversare la strada per gettare i rifiuti. Accogliendo le loro istanze venerdì il dirigente della polizia municipale Michele Tiozzo ha firmato l’ordinanza per la collocazione di tre dossi artificiali in viale Colombo.

Il primo sarà sistemato a nord dell’intersezione con viale Ionio, il secondo a nord dell’incrocio con via Pisani, il terzo a nord di via Pegaso. I tre dossi dovrebbero provocare un forzato rallentamento delle velocità, in prossimità degli incroci, e concorrere a garantire più sicurezza in tutto il viale.

Il Lungomare sta ospitando contemporaneamente due stralci dell’intervento per il megatubo (a sud in zona Granso Stanco e più a nord dal camping Europa all’ex Valentino) con un impatto sulla viabilità e sull’immagine decisamente pesante. D’altronde sono stati scelti i mesi “morti” dal punto di vista turistico proprio per ridurre al minimo i disagi. Le categorie turistiche sulla tempistica non hanno nulla da obiettare, rimarcano solo la necessità che ruspe e operai non ci siano più a ridosso delle festività pasquali. Le sigle del turismo hanno chiesto di poter monitorare l’andamento dei lavori con periodiche riunione di confronto con gli amministratori pubblici. L’ultima si è tenuta venerdì pomeriggio. «Tutto sta procedendo secondo la tabella di marcia», spiega Luciano Serafini di Gruppo turismo, «sono lavori indispensabili, su cui non abbiamo mai obiettato, l’unica richiesta che abbiamo fatto è che a fine marzo i cantieri si chiudano».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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