Tram a San Basilio, modificati gli accordi

VENEZIA. Accordo «stravolto» per il tram a San Basilio. E la maggioranza rischia. Tamburi di guerra ieri a Ca’ Farsetti, dopo che tre consiglieri di maggioranza (Beppe Caccia e Camilla Seibezzi di In Comune, Sebastiano Bonzio della Sinistra) hanno scoperto che il Comune ha già sottoscritto con l’Autorità portuale l’Accordo di programma per l’arrivo del tram a San Basilio. C’era il mandato del Consiglio comunale e la delibera approvata dall’aula. Ma quello che ne è uscito, accusano i tre, non risponde affatto alla volontà del Consiglio. Cosa è successo? «Sono state modificate parti strategiche dell’accordo, su richiesta dell’Autorità portuale», attacca Caccia, «e non certo su parti di secondaria importanza. Abbiamo fatto un regalo al Porto, e questo è inaccettabile». Caccia, Seibezzi e Bonzio se la prendono con l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, artefice della «trattativa» che a loro dire avrebbe penalizzato il Comune. «Ma non è vero, leggano le carte», si inalbera l’assessore, «dal punto di vista economico abbiamo risparmiato due milioni di euro». Carte alla mano, i tre consiglieri di maggioranza fanno l’elenco delle parti modificate. «È sparito ogni riferimento al Pat, e il Porto si riprende spazi che erano stati conquistati dalla città», dice Caccia, «così si torna indietro di dieci anni». Fa discutere la destinazione dei magazzini Ligabue di e degli spazi dove adesso è ospitata l’Università (Ca’ Foscari e Iuav). Non pià «attrezzature per l’istruzione» ma «per attività formative e attività portuali». Stessa sorte per i capannoni attigui ai Ligabue, oggi occupati dalla Guardia di Finanza, da cui è sparita la dicitura «Istruzione». Cambia anche la destinazione della vecchia stazione Marittima. Non più «servizi per il trasporto pubblico e attività commerciali e di Pubblico esercizio» ma «attività portuali». Ancora, sparisce il progetto del garage multipiano che doveva garantire almeno il 30 per cento dei posti ai veneziani, sostituito con un parcheggio a raso che servirà soltanto al Porto per spostare lì i parcheggi sacrificati per il tram. Infine, è stata ampliata la superficie a disposizione del terminal portuale (da 2000 a 2400 metri quadrati), autorizzata la demolizione di un magazzino, aumentato il canone da 150 a 200 mila euro anno. ««Inaccettabile», ripetono i consiglieri, «o il sindaco spiega o ne trarremo le conseguenze. Quell’area che doveva essere restituita interamnete alla città torna di proprietà dell’Autorità portuale. Un accordo totalmente diverso da quello approvato dal Consiglio». E promettono battaglia: «Non è l’applicazione di linee guida, ma un’altra cosa. E dovrà tornare in aula».
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