Stazio di San Tomà, aggiunta una barca: corsie separate per chi ha l’Imob

Oltre alla nuova gondola realizzata dallo squero di Franco Crea, al traghetto di San Tomà saranno introdotte due barchette in servizio durante tutta la giornata

Alberto Vitucci
Gondola da parada
Gondola da parada

Una nuova barchetta in servizio al traghetto di San Tomà per tutta la giornata. E corsie separate per i possessori di Imob, per evitare l’occupazione delle gondole da parte delle comitive di turisti. Sono le due novità annunciate ieri al cantiere Crea alla Giudecca dal sindaco Luigi Brugnaro e dall’assessore alla Mobilità Michele Zuin.

Occasione, il varo di una nuova gondola costruita per il traghetto proprio dallo squero di Franco Crea. Una grande festa, e soprattutto un’occasione per riflettere sulla “mobilità sostenibile” in acqua.

«Vogliamo incentivare il servizio di traghetto», dice il presidente dell’associazione gondolieri e consigliere comunale con delega alla gondola, Aldo Reato, «perché questo è anche un disincentivo alla velocità delle barche a motore».

«Le gondole sono il futuro», ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, «in questo modo si migliorano i trasporti rispettando l’ambiente, si fa lavorare un cantiere storico come quello di Crea, si rilancia l’immagine della gondola e del gondoliere nel mondo».

Una barchetta un po’ speciale. Costruita in modo leggermente diverso, qualche centimetro più alta e un po’ più larga delle altre, proprio per adattarsi alle nuove situazioni, alle onde e al traffico. La barchetta ha anche una panchina in mogano a poppa, due posti a sedere per attraversare il Canal Grande. Brugnaro la tocca e ne ammira la bellezza dei particolari.

«Un’opera d’arte», dice. Vicino a lui i gondolieri di San Tomà con il presidente dei bancali Andrea Balbi. E Crea, campione squerariol, uno degli ultimi che costruiscono in città le gondole con il sistema tradizionale. Un esempio di una “bottega” che sforna ogni anno nuove barche di qualità e allievi formati. «L’oro ce lo abbiamo qui, in casa, questa è un’eccellenza» dice Reato.

Il progetto avanzato dai gondolieri e accettato dal Comune prevede la costruzione di nuove gondole “da parada” per l’attraversamento del Canal Grande. Obiettivo è quello di potenziare un servizio legato alla tradizione, sempre più richiesto e in qualche modo alternativo ai mezzi di trasporto a motore.

Dai prossimi giorni ci saranno dunque due barchette invece di una in servizio tutto il giorno al traghetto di San Tomà, che insieme a Santa Sofia-Rialto è il più importante della città, molto usato da studenti e pendolari. Un modo per dare una risposta al sovraffollamento sempre più frequente. In via sperimentale saranno anche installate le corsie, per separare gli ingressi di chi ha l’Imob da quelli dei turisti.

Un flusso che dovrà essere gestito anche con buon senso dai responsabili dei traghetti, non essendo possibile installare negli stazi gli ingressi separati come nei pontili principali dell’Actv. «Lo abbiamo sperimentato a Murano e funziona bene», ha detto il sindaco ai gondolieri.

Un tempo i traghetti a Venezia erano 11. Poi sono stati via chiusi, a cominciare da quelli della Ferrovia, di San Marcuola, San Beneto, San Samuele. Oggi sono rimasti quattro: Santa Sofia. San Tomà, la Dogana (con calle Vallaresso) il Carbon, aperto la mattina. Adesso si prova a invertire la rotta.

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