Venezia, marinai Actv aggrediti a suon di botte e sputi
Una domenica di fuoco a Venezia sulle linee 5 e 2 del vaporetto. L’allarme dei sindacati

Una cima strappata dalla bitta, spinte e c’è chi addirittura parla di un tentativo di pugno scagliato addosso al marinaio Actv. L’ennesima aggressione ai danni di un dipendente dell’azienda del trasporto pubblico è andata in scena domenica 29 giugno, durante la mattinata, a bordo di un vaporetto della linea 5.1 nel canale della Scomenzera, poco prima dell’imbarcadero di piazzale Roma.
Il responsabile, un turista di origini italiane, è stato individuato da polizia locale e forze dell’ordine arrivate sul posto dopo un primo intervento da parte degli steward posizionati alle fermate nei mesi estivi per evitare l’eccesso di calca agli imbarcaderi.
E proprio la calca sembra essere tra le cause dell’aggressione da parte del turista. Quest’ultimo, infatti, si trovava in compagnia della moglie e del figlio nei pressi dell’imbarcadero della stazione Santa Lucia. I tre, però arrivano nei pressi del vaporetto proprio nel m omento in cui il mezzo sta per lasciare l’ormeggio. A bordo riesce a salire soltanto l’uomo, mentre la moglie e il figlio restano a terra.
L’uomo a quel punto chiede all’equipaggio di aspettare l’arrivo degli altri componenti della famiglia, per motivi di sicurezza della navigazione gli viene però risposto che l’operazione non è possibile. A quel punto volano parole grosse e scoppia il parapiglia.
Durante l’aggressione, peraltro ripresa in video dal ponte del People Mover, si vede il turista - tenuto fermo da altri passeggeri - dare in escandescenze e cercare di strappare una cima del vaporetto. Il tutto si esaurice all’imbarcadero di piazzale Roma. A questo episodio ne è seguito un altro, sempre nel pomeriggio di ieri, avvenuto a bordo di una linea 2 in partenza dal Lido, con tanto di offese e sputo ai danni di un marinaio da parte di un passeggero rimasto a terra.
Un clima che preoccupa i sindacati: «Massima solidarietà ai lavoratori», scrivono in una nota Chiara Bidoia, Flavio Collavini, Alberto Cancian (Usb), «episodi del genere non dovrebbero mai accadere. Siamo altresì preoccupati per il futuro dell'azienda, considerando i tagli previsti dal Ministero a partire dal prossimo anno. Ci chiediamo quanti altri episodi di violenza saremo costretti a subire».
Dello stesso tenore anche la Filt Cgil con Alessio Bianchini e Andrea Scarpa: «Siamo esasperati, non è più tollerabile che chi alza le mani contro un lavoratore se la cavi con poco o nulla. Chi aggredisce un dipendente in divisa aggredisce l’intera comunità».
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