Tentata estorsione “buttafuori” a giudizio

Erano accusati di aver cercato di estorcere 3 mila euro a un giovane mestrino, cliente di un night club di Campagna Lupia, minacciandolo di picchiarlo se non avesse pagato e, comunque, di far sapere in giro che lui aveva chiesto ad alcune ragazze di fare sesso a pagamento, dopo essersi presentato nel locale notturno con della droga.
Ieri, la giudice per le udienze preliminari Roberta Marchiori ha assolto uno dei due imputati (mestrino, difeso dall’avvocata Ilenia Rosteghin) per il quale la pm Crupi aveva chiesto una condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione per tentata estorsione, rinviando invece a giudizio il secondo imputato, Michele Nordio, residente a Campagna Lupia, “buttafuori” del locale, con qualche precedente.
Il processo avrà inizio a maggio.
I fatti risalgono al 2011, quando il giovane mestrino - classe 1983, segnalato come tossicodipendente - si presenta al locale, dove Nordio fa il tuttofare della sicurezza. Secondo quanto denunciato dal giovane, poche ore dopo già inizia l’incubo, con minacce di passare alle vie di fatto se non avesse pagato 3 mila euro. Il giovane, però, spaventato racconta tutto in famiglia e scatta la denuncia, parte l’inchiesta per tentata estorsione e minacce, che ieri è approdata davanti al giudice per le indagini preliminari per decidere il da farsi. Uno degli imputati si è difeso, sostenendo di essere stato semplicemente (a sua volta) un cliente del nightclub, in compagnia di un’amica, e l’avvocata Rosteghin ha chiesto il giudizio immediato. Davanti alla testimonianza della vittima, la pm Crupi ha chiesto la condanna, ma non essendoci riscontri oggettivi sul passaggio di danaro, l’uomo è stato assolto con il comma secondo, la vecchia formula dell’insufficienza di prove.
Esito diverso per Michele Nordio, che sarebbe stato il protagonista del tentativo di estorsione, che non ha chiesto il giudizio alternativo ed è stato rinviato a giudizio.
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