Telegramma di Papa Francesco alle nozze del sindaco

CAVARZERE. «Cara mamma, quando starai meglio faremo una piccola cerimonia, per rinnovare la promessa di matrimonio, così potrai vedere l’abito da sposa e Henri la smetterà di brontolare per quello che è costato». C’era ironia, c’era tristezza e c’era, soprattutto, speranza nelle parole di Sara Milani, pronunciate in Duomo, davanti agli invitati, appena dopo aver pronunciato il fatidico «sì» ed essere diventata la signora Tommasi.
La speranza che anche la madre, ricoverata in ospedale ad Adria da qualche tempo, potesse vederla con l’abito nuziale. L’hanno vista, comunque, in tanti: amici, parenti e semplici curiosi, che hanno atteso, in piazza, l’arrivo del sindaco, Henri Tommasi, e della sua, in quel momento, ancora promessa sposa. Un arrivo ritardato proprio dalla visita in ospedale alla mamma di Sara e salutato da una pioggia di applausi. La cerimonia si è svolta secondo i canoni tradizionali fino alla fine, quando una nipotina ha letto una poesia augurale per gli sposi. Poi è toccato all’arciprete, don Achille De Benetti, leggere gli articoli del codice civile relativi al matrimonio («Così il sindaco non potrà dire di non essere sposato», ha scherzato) e, subito dopo, il telegramma di felicitazioni inviato da Papa Francesco la mattina stessa, che è stata la sorpresa della giornata. Don Achille, poi, ha anche regalato alla coppia un Crocifisso («già benedetto») e una Bibbia. Infine tutti a pranzo.(d.deg.)
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